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OCCHIALI DA VISTA: che tipo di approccio utilizziamo durante l’acquisto?

Quali sono le motivazioni o gli stimoli che ci indirizzano verso un determinato acquisto? Cosa ci spinge ad acquistare qualcosa al di fuori dei beni di primissima necessità? Cosa succede quando un bene di prima necessità, come un paio di occhiali da vista o da sole, coincide anche con un accessorio utile a definire la nostra identità e soddisfare i nostri capricci?

Esistono svariate esperienze di acquisto: dettate dall’ispirazione oppure più calcolate, generate da un’esigenza temporanea e impulsiva oppure concretizzate in maniera più consapevole. Non è detto che l’una escluda i vantaggi dell’altra.

Cerchiamo di approfondire i meccanismi e a comprenderne i vantaggi.

La società dei consumi ci induce a farci credere in bisogni spesso irreali, facendoci scegliere il messaggio piuttosto che il prodotto, dunque è proprio vero: talvolta non resistiamo a comprare quel fugace oggetto del desiderio che ci si pone davanti agli occhi. L’occhiale di tendenza, fra tutti, è diventato un must-have quando si tratta di affermare il proprio stile e personalità. Ci sono però dei fattori da tenere presente quando vogliamo utilizzare il nostro budget in maniera costruttiva:

Qual è il nostro approccio quando si tratta di Acquisto Costruttivo?

Per ogni difetto visivo esiste un tipo di soluzione: assicuriamoci che l’occhiale prescelto risponda al nostro tipo di esigenza visiva e utilitaristica. Dalla lente progressiva alla lente per forte miopia, diversi spessori e diverse tecnologie, anche a livello di montatura. Un buon ottico saprà interpretare al meglio le nostre necessità.

Se vogliamo invece un occhiale da sole pensiamo ad un modello con le lenti di qualità o in grado di supportare anche le lenti correttive. Puntiamo esclusivamente agli standard migliori per proteggerci dai raggi UV. Un’operazione che, talvolta, richiede qualche sforzo economico in più ma garantisce un investimento a lungo termine ancor più conveniente.

Sappiamo che online possiamo trovare qualsiasi cosa ma evitiamo di utilizzare l’e-commerce come unica risorsa: preferiamo scegliere un occhiale prodotto artigianalmente, con materiali certificati, anallergico e con garanzie che ne attestino valore e provenienza. Facendo così sosteniamo anche l’economia locale.

Inoltre, garantiamo a noi stessi il valore dell’artigianalità, che spesso coincide con qualità e durata.

L’occhiale da vista che scegliamo di comprare deve essere ergonomico, donarci il massimo comfort in tutte le situazioni. Non facciamoci sorprendere dall’entusiasmo acquistando il modello indossato dal rapper del momento o dall’influencer dal volto strepitoso proprio perche questo può portarci fuori strada, rischiando di farci indossare qualcosa che non valorizza per nulla il nostro volto, al contrario, potrebbe ridicolizzarlo.

Le opportune riflessioni andrebbero fatte anche quando si cade nel tranello dell’esperienza di acquisto dettata dall’impulso (Acquisto Impulsivo).

Le varie operazioni commerciali come il Black Friday oppure i saldi di fine stagione sono l’occasione più favorevole per indurci ad acquistare impulsivamente; in una struttura sociale ed economica come questa il processo di acquisto ci dà una sensazione inebriante di potere. Togliamoci quindi lo sfizio di avere quel modello di occhiale vintage (che ci fa sentire un po’ Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany”) senza farci venire troppi sensi di colpa.

Ci piace affidarci al nostro look anche per dire al mondo chi siamo ed esprimere uno stato d’animo: la nostra personalità eccentrica ed in costante mutamento necessita di essere interpretata a partire dal volto!

L’esigenza qui è quella di soddisfare la percezione di un bisogno immediato o temporaneo, reale o generato attraverso una certa valutazione di noi stessi.

Oppure l’influencer del momento conferisce ad un determinato eyewear-brand un certo potere sociale: l’occhiale diventa quindi uno status-symbol irrinunciabile, anche quando esteticamente eccessivo. Attraverso un meccanismo di identificazione passiamo dalla condizione in cui siamo a quella a cui aspiriamo.

Nei casi più gravi lo shopping impulsivo può sfociare in una vera e propria sindrome: il guardaroba aumenta ma la percentuale dei capi che realmente indossiamo è bassissima. In questo caso si parla di acquisto compulsivo, che consiste nella tendenza irrefrenabile a comprare  cose superflue in maniera ossessiva; pertanto viene considerata una vera e propria dipendenza da curare.

Dunque, come trovare il giusto equilibrio tra bisogno reale e gratificazione personale? Concediamoci qualche soddisfazione facendoci un piccolo regalo quando possibile, sfruttando le offerte speciali per nutrire il nostro legittimo bisogno di autodefinizione. Investiamo poi le nostre risorse principali per generare amore verso noi stessi, puntando su acquisti costruttivi: ciò aiuterà a colmare vuoti emotivi aumentando la nostra crescita personale.

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Quante volte abbiamo detto o ci siamo sentiti dire: “ma sei daltonico?! Non vedi che è verde?!” (piuttosto che rosso o blu). Perché si dice così? Che cos’è il Daltonismo?

Ebbene, essa è una anomalia visiva che altera la percezione dei colori e che viene definita anche come “Cecità dei Colori”.

Si divide in due categorie principali TOTALE o PARZIALE. Nel primo caso la si definisce ACROMATOPSIA, una condizione molto rara che porta a non percepire alcun colore (si vede il mondo in bianco e nero) e ad essere molto sensibile alla luce. Nel secondo caso invece siamo in presenza di DISCROMATOPSIA, caratterizzata da una scarsa sensibilità ad uno o pochi colori.

Il Daltonismo può essere ancora classificato in base alle sue caratteristiche:

Nella quasi totalità dei casi il Daltonismo è bilaterale e cioè colpisce entrambi gli occhi; esistono però dei casi in cui è monolaterale. Questo accade quando tale anomalia non è ereditaria, ma viene acquisita a causa di altre malattie o condizioni, come per esempio una opacità del cristallino/cataratta, sclerosi multipla, abuso di alcool, traumi cranici e altre patologie dell’occhio e che possono causare un deficit nella percezione dei colori.

L’incapacità di definire i colori colpisce intorno all’8% della popolazione e quasi sempre maschi. Questo perché il Daltonismo è per lo più una patologia congenita legata ad una mutazione genetica che affligge il cromosoma X. Colpisce molto di più gli uomini rispetto alle donne in quanto per natura la donna possiede due cromosomi X che per conferirle questa condizione dovrebbero essere mutati entrambi (condizione assai rara – 0,4 / 0,5% dei casi), mentre nell’uomo essendo presente un cromosoma X e un Y, se la mutazione è presente nel cromosoma X allora il soggetto sarà affetto da Daltonismo.

Purtroppo, il Daltonismo ereditario non si può prevenire, mentre quello “acquisito” è possibile evitarlo solo in alcuni casi, per esempio facendo periodici controlli oculistici in grado di prevenire altre patologie, oppure evitando traumi cranici e infine evitando l’abuso di alcool.

Chi lo diagnostica e come?

Per poterlo diagnosticare è necessario rivolgersi ad un oculista, che può sottoporvi due tipi di test. Il primo è l’esame delle tavole di Ishihara, una serie di tavole colorate con tantissimi pallini che formano un numero. Il paziente “sano” riuscirà a leggere il numero corretto sempre, mentre chi è affetto da cecità cromatica leggerà solo alcune tavole e a seconda degli errori commessi sarà possibile identificare la tipologia del disturbo. Un secondo approccio è il test di Farnsworth che vuole il paziente in grado di allineare una serie di dischetti colorati secondo la loro tonalità.

Quindi se abbiamo dei dubbi sulla capacità del nostro bambino di percepire i colori allora portiamolo da un oculista come unico professionista che ci permetterà di capire meglio la situazione.

Al giorno d’oggi il Daltonismo non è curabile, anche se trattandosi di una mutazione genetica non si esclude che la ricerca possa trovare una soluzione a questa condizione. Intanto l’unico supporto in grado di risolvere in maniera temporanea è l’occhiale per daltonici. Questi occhiali montano delle lenti con particolari filtri che eliminano selettivamente alcune lunghezze d’onda della luce per far emergere meglio taluni colori.

Il Daltonismo non viene considerata una vera e propria malattia, ma più che altro una condizione. Rimane il fatto che questo tipo di “condizione” rende difficile eseguire le normali operazioni compatibili con la vita moderna e quindi ha comunque un impatto psicologico più o meno importante sulla vita di un daltonico.

Essere affetti da Daltonismo non permette di accedere a determinate professioni che richiedono la capacità totale di discriminazione dei colori, come per esempio il pilota di aerei o il comandante di navi o ancora non permette di arruolarsi nell’esercito, in Polizia e nei Vigili del Fuoco. Al contrario non è prevista nessuna restrizione alla guida per i daltonici e addirittura in alcuni zone del Canada sono stati installati semafori basati anche sulle forme geometriche e non più solo sui colori.

Fra i daltonici più famosi ritroviamo il divo dagli occhi blu Paul Newman che si accorse di questa patologia solo durante una visita militare. Bill Clinton appartiene a questa categoria. Egli, infatti, non distingue il rosso dal verde (tipologia di Daltonismo più diffusa). Il bellissimo Keanu Reeves forse è la celebrità daltonica più famosa. Nel gruppo troviamo anche Mark Zuckerberg il quale ha assegnato a Facebook proprio il colore BLU perché egli fa molta fatica a distinguere rosso e verde. Anche il Principe William è daltonico e lo ha ammesso non tantissimo tempo fa. Seguono poi anche l’attore e modello Eddie Redmayne, il regista Christopher Nolan, il cantante Bing Crosby (la bellissima voce di White Christmas) e lo scienziato britannico John Dalton a cui si deve il nome di “Daltonismo”.

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In questo blog vi daremo qualche dritta sul trucco perfetto da scegliere quando indossiamo gli occhiali.

Quali ombretti scegliere, se e quando usare l’eyeliner, che ruolo giocano le labbra e anche cosa non fare quando ci si trucca.

Truccarci è una coccola che ci permette di affrontare la giornata, l’evento o l’appuntamento con più grinta e decisione. L’errore più grande che possiamo fare è quello di negarci un trucco “perché tanto portiamo gli occhiali e quindi non si noterebbe”. 😲 Nulla di più sbagliato! Gli occhiali catalizzano l’attenzione di chi guarda proprio su di essi e quindi, a maggior ragione, anche noi dobbiamo dedicare ai nostri occhi l’attenzione che meritano.

Prima di cominciare la nostra seduta di trucco teniamo ben presente la regola numero uno: ci si trucca in base agli occhiali che si vogliono indossare e MAI viceversa! Ecco perché dobbiamo fare attenzione al tipo di montatura e al tipo di lente che corregge il nostro difetto visivo. Infatti, per correggere la miopia si usano lenti che fanno sembrare gli occhi più piccoli. Per contrastare questo effetto creeremo un trucco che ci aiuti ad aprire e illuminare lo sguardo, utilizzando sulla rima cigliare inferiore anche una matita color burro. Oppure per correggere l’astigmatismo (o l’ipermetropia o la presbiopia) si usano lenti che ingrandiscono l’occhio; in questa situazione ci si può addirittura permettere uno smokey eye leggero con colori terra oppure addirittura sfumando due colori simili o completamente diversi. E se la lente è progressiva puntare sui colori naturali è la soluzione passe-partout.

Chiarito questo possiamo lanciarci.

Prima di tutto muniamoci di uno specchio adeguato, che ci aiuti nella stesura del trucco, posizioniamoci in un luogo ben illuminato da luce naturale (se disponibile) o comunque di luce neutra. Partiamo!

Con il viso ben deterso e idratato prepariamo la base con una passata di cipria per fissare bene il trucco che andremo a fare. Concentriamoci soprattutto sulla zona occhi e naso, in modo che il trucco duri più a lungo, lì dove l’occhiale tocca la pelle.

Eliminiamo le occhiaie con un correttore. Si sa che l’occhiale enfatizza questo inestetismo a causa dei riflessi della lente mentre a noi piace avere un occhio che sembri ben riposato. Un consiglio utile è quello di usare prima del solito correttore uno aranciato che contrasti il blu-viola delle occhiaie, funziona!

Ora passiamo al nostro amico ombretto. Che gli occhi siano piccoli o grandi i colori naturali e neutri sono sempre i più consigliati e gettonati perché, qualsiasi tipo di occhiale si porti, aiutano a mantenere lo sguardo aperto e luminoso. I colori accesi e vibranti li consigliamo solo in alcune occasioni e soprattutto alla sera, e mai in contrasto con i colori della montatura.

In generale una regola che possiamo sempre applicare è la seguente: più la montatura è spessa, più corretto è l’uso di colori neutri per non appesantire ulteriormente lo sguardo; più la montatura è fine, più si può osare con il colore perché è l’occhio ad essere protagonista in questo caso.

NOTA: l’occhiale non nasconde gli occhi ma ne cela solo il potenziale. Potenziale che abbiamo l’obbligo morale di tirare fuori 😉!

E sorpresa delle sorprese, è semplicissimo rendere lo sguardo più intenso. Basta usare nella maniera corretta l’eyeliner. Se non lo si ha mai usato, i primi tentativi facciamoli quando abbiamo tempo e pazienza per provare e riprovare. All’inizio può sembrare complicato, ma una volta che ci si fa la mano diventa facile e veloce.

Se si hanno occhi piccoli, l’eyeliner è una ottima scelta perché aiuterà ad ingrandire lo sguardo. Basta applicarlo sulla rima ciliare superiore partendo da metà occhio e MAI dal dotto lacrimale, in quanto potrebbe sortire l’effetto opposto. Disegnare quindi una linea sottile che si allarga man mano che si avvicina alle tempie aumenta il volume dello sguardo: fatelo anche nell’angolo esterno della rima ciliare inferiore, perchè dona sicuramente una marcia in più! Mentre se gli occhi sono grandi vi consigliamo di contornare sia la palpebra superiore che la rima ciliare inferiore, ma quest’ultima solo all’interno. Così facendo avrete un look definito ed equilibrato, evitando inutili appesantimenti.

Se però gli occhi grandi sono anche tondi è meglio tracciare l’ eyeliner soltanto sulla parte superiore dell’occhio, partendo sempre dalla metà, per enfatizzarne meno la forma.

Curiamo sempre ciglia e sopracciglia. Giocano un ruolo fondamentale nella definizione dello sguardo. Quindi scegliamo un buon mascara volumizzante e applichiamolo anche due volte! Le sopracciglia invece valorizziamole pettinandole verso l’alto e colorando le eventuali zone vuote con l’apposita matita.

Passiamo ora alla fase finale. Il rossetto💄! Utilizziamolo sempre, sia come lucidalabbra (quando magari osiamo un po’ di più con gli occhi) che con colori accesi come il rosso o il fucsia (quando il trucco è più neutro e abbiamo intenzione di spostare l’attenzione sulle labbra).

In chiusura: vietato l’effetto PANDA🐼 ossia il trucco che supera i bordi della montatura che abbiamo deciso di indossare. Neanche a carnevale, quando ogni scherzo vale! Et Voilà! Siamo pronte per inforcare gli occhiali e goderci la nostra giornata con il trucco perfetto. Valorizzare ciò che siamo e ciò che abbiamo è una forma di rispetto verso noi stessi, ci aiuta a volerci bene e ad affrontare tutto con maggiore sicurezza. Postate i vostri commenti e suggerimenti qui sotto!

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La scuola è ripartita e bambini e ragazzi stanno tornando ad una vita normale, tra la sveglia che suona sempre troppo presto e i compiti che sono tanti, le verifiche e le interrogazioni a sorpresa quando in verità si avrebbe solo voglia di godersi gli ultimi strascichi d’estate passando quanto più tempo possibile all’aria aperta sotto i delicati raggi del sole settembrino.

E diciamoci la verità, ci stiamo già dimenticando del lockdown più o meno forzato che ha imposto ai nostri figli di studiare seguendo lezioni on-line, chattando coi professori o coi compagni per un confronto ulteriore, a videochiamare gli amici del cuore per passare un po’ di tempo in compagnia. Ma non solo, quanti pomeriggi hanno passato davanti alla televisione come diversivo dalla noia. Senza contare le volte che li abbiamo sorpresi col cellulare in mano a messaggiare o sui social. Insomma, sempre davanti ad uno schermo!

La realtà di oggi vede questa situazione sempre più presente e rappresentativa del mondo che sarà, a prescindere da un eventuale nuovo momento di lockdown. I ragazzi a scuola studieranno sempre di più tramite pc e video conferenze, e l’invio di compiti, informazioni e altro avverrà sempre più tramite cellulare o tablet; quindi facciamo attenzione a questa nuova tendenza perché porterà con sé oltre ad aspetti positivi anche qualche nota negativa.

Infatti, passare molto tempo davanti ai dispositivi elettronici espone gli occhi dei ragazzi alla LUCE BLU, sia nel breve come nel lungo periodo, provocando avere effetti negativi sulla vista e sulla vita quotidiana dei giovani.

Un’ esposizione quotidiana prolungata alla LUCE BLU può causare:

Leggi il nostro articolo su questo argomento per saperne di più: Vi presento la luce blu”.

luce blu e malore ai occhi

È dunque buona regola, se non addirittura una nostra responsabilità, insegnare a coloro che più di noi passeranno tutta la vita a confrontarsi con questa LUCE BLU, come comportarsi.  

Il concetto da ricordare è PREVENZIONE. Per esempio, cominciando dalle buone abitudini:

  1. limitiamo il loro tempo davanti agli schermi (di qualsiasi tipo)
  2. attiviamo la modalità di night shift: un filtro abbinato ai dispositivi che elimina il riverbero della luce blu rendendo lo schermo più rossastro
  3. insegniamo la regola d’oro del 20-20-20 (ogni 20 minuti passati davanti un dispositivo, focalizare la vista su oggetto ad almeno 20 piedi che corrispondono a ca. 6 metri per almeno 20 secondi)
  4. arricchiamo la loro dieta di alimenti ricchi di nutrienti e proprietà antiossidanti (leggi il blog “Cibo per gli occhi”)
  5. dotiamoli di occhiali con lenti in grado di filtrare la luce blu

Questi ultimi sono strumenti ottici dotati di lenti neutre o correttive con un filtro speciale che blocca fino all’80% della luce blu dannosa e questo vale sia per quella solare che per quella emessa dai dispositivi elettronici. Alcune di queste lenti hanno una tinta leggermente giallognola, mentre altre sono praticamente trasparenti. Tendenzialmente si può affermare che più la lente è gialla e più è in grado di filtrare la LUCE BLU.

E come ogni volta consigliamo a tutti i nostri lettori, siano essi ottici o utente finale del prodotto di preferire l’acquisto dell’occhiale con lenti anti-luce blu solo presso i migliori negozi e di non cedere alla tentazione di acquistare dal miglior offerente on-line perché si rischia di ricevere un prodotto non conforme con quanto richiesto e non sicuro (che è la cosa peggiore).

Acquistare un paio di occhiali con filtro per la LUCE BLU, ricordiamoci, è un investimento che facciamo per la salute dei nostri figli al fine di preservare un dono prezioso per il loro benessere quotidiano, la vista. Ecco perché anche noi, che da anni puntiamo sulla qualità dei materiali e sulla serietà del servizio, abbiamo deciso di riservare una linea di lenti con filtro luce blu ZEISS da abbinare alle montature stileItaliano. Un prodotto autentico e certificato che garantisce la massima protezione.

Riflettiamo dunque sull’opportunità di regalare un giocattolo in meno oggi e di investire sull’occhiale giusto per la salute di domani.

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bambini e teenager e luce blu

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Indossare la mascherina è un atto ormai quotidiano, e quante volte l’hai indossata controvoglia anche se la ritieni un ottimo aiuto? Quante volte avresti voluto toglierla per fare un bel respiro?

E quante volte ti si sono appannate le lenti degli occhiali che siano da vista o da sole senza darti tregua, magari mentre fai la spesa o mentre sei al lavoro o al bar con gli amici? Tante, lo sappiamo.

Ed è per questo che abbiamo deciso di stilare una lista di suggerimenti per evitarti lenti appannate e permetterti di vivere con maggiore serenità un momento delicato come questo causato dal COVID-19, ma utile anche per altre situazioni in cui la mascherina potrebbe essere richiesta.

Di seguito 10 consigli su come fare per poter vedere senza lenti appannate:

1. INDOSSA LA MASCHERINA DELLE GIUSTE DIMENSIONI. Già, non tutte le mascherine si adattano al tuo viso, fortunatamente con qualche tentativo troverai la mascherina migliore che ti permetterà di proteggerti. Ricorda che essa deve appoggiare sul naso e abbracciare bene il resto del viso. Una mascherina troppo grande per esempio consente un passaggio dell’aria verso l’alto finendo per appannare le lenti mentre una troppo piccola non avrebbe abbastanza tessuto per aderire alle guance.

2. LAVA I TUOI OCCHIALI CON ACQUA E SAPONE (sapone normale, anche quello per lavare i piatti va benissimo), asciugali con un panno, meglio se in microfibra in modo che non lasci pelucchi, questi ultimi in grado di attirare umidità sulle lenti. Il sapone lascia una patina protettiva che riduce la tensione superficiale non permettendo alle micro-gocce di condensazione di posarsi sulla superficie della lente. Questo trattamento dura all’incirca due ore.

3. APPLICA DELLA SCHIUMA DA BARBA. Applica un leggero strato di schiuma sulla parte interna delle lenti e rimuovilo con cura con un panno. Anche in questo caso si crea uno strato protettivo come sopra.

4. USA SPRAY O GEL ANTIAPPANNAMENTO. Non sono una novità, da tempo vengono utilizzati dagli sportivi come sciatori o nuotatori per evitare questo problema durante l’attività. Reperibile facilmente nei negozi di ottica, si applica direttamente sull’occhiale per avere l’effetto desiderato. La differenza tra i due è la seguente: il gel una volta applicato va risciacquato per eliminare il materiale in eccesso, con lo spray questo non è necessario.

5. PANNO ANTI-APPANNAMENTO. Molto simile a quelli sopra. Una combo perfetta, il panno in microfibra per una perfetta pulizia e il liquido sopra citato. Un metodo pratico da tenere sempre a portata di mano. Questo suggerimento offre un risultato di lunga durata. Attenzione però: sia per questa indicazione che per quella al punto 4 chiedi al tuo ottico di fiducia se questi liquidi sono compatibili con i rivestimenti sulle tue lenti.

6. ADATTA LA MASCHERINA AL TUO VISO. Trova quella migliore per te e poi modellala per una maggiore aderenza su naso e guance. Molte mascherine hanno un piccolo ferretto posto sulla parte superiore che appoggiandosi sul naso ne seguono esattamente la forma per un confort maggiore. Se la tua mascherina è fatta in casa puoi applicare un laccio di plastica con un filo di metallo interno (come quelli usati per chiudere i pacchetti del pane a cassetta, per esempio).

7. PROVA CON UN FAZZOLETTO DI CARTA posto tra il naso e la mascherina. Con questo accorgimento l’aria viene filtrata al fazzoletto e non arriva alle lenti evitando di appannarli. Alcuni lo usano anche inumidito con dell’acqua.

8. RIPIEGA IL LEMBO superiore della mascherina verso l’interno. Sembra un gesto di poco conto invece è un ottimo espediente per non permettere la risalta dell’aria e adattabile in qualsiasi momento senza necessitare di altri strumenti.

9. UTILIZZA DEL NASTRO ADESIVO. Tanti professionisti (medici per esempio) usano già questo espediente per mantenere la mascherina aderente al viso grazie all’uso di un nastro adesivo apposito che non crea irritazioni e si può acquistare in farmacia.

10. RESPIRA VERSO IL BASSO. Cosa significa? Quando espiri l’aria fallo tenendo il labbro superiore sopra il labbro inferiore in modo che tutto defluisca decisamente verso il basso, come se suonassi il flauto.

Indossare gli occhiali con la mascherina sarà più facile e creerà meno disagio. Ma soprattutto ricorda che hai una protezione in più rispetto a chi non li porta e per capire meglio perché ti invitiamo a leggere il nostro blog Occhio al Coronavirus; consigli e i primi sintomi da non sottovalutare”.

Proprio oggi che stiamo andando verso la stagione fredda e vede il numero di contagi costante, vogliamo invitarti a rispettare quelle regole di base che ci permetteranno di uscire da questo momento prima e con minori implicazioni. Infatti, è quando pensiamo che tutto sia passato e cominciamo ad abbassare la guardia dicendo “Oggi la mascherina non la indosso” oppure “Non c’è più bisogno di disinfettarsi le mani o disinfettare le superfici in comune con gli altri” che rischiamo di più.

Tuteliamo noi stessi e prendiamoci cura di chi ci sta vicino, sempre e comunque.

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