Seguire la moda è importante, ma ancora di più proteggersi in maniera consapevole. Ecco la guida che aspettavi per scegliere le lenti da sole giuste per le tue esigenze.
Occhiali da sole! Ad un certo punto dell’anno diventa un pensiero fisso, un MUST senza i quali non si esce di casa! Non importa che siano quelli dell’anno scorso o un nuovo paio… l’importante è averli con sé. Ricordate che il fine primo è quello di proteggere qualsiasi occhio dalla luce dannosa del sole e migliorarne la capacità visiva a prescindere dalla presenza o meno di altre patologie.
Per gli occhiali da vista è molto importante considerare la montatura ed il materiale usato, invece per gli occhiali da sole bisogna porre grande attenzione anche alle lenti. Acquistateli sempre e solo presso negozi specializzati e non da bancarelle anonime.
Scegliete lenti di qualità certificate e garantite come per esempio le lenti ZEISS che vengono sottoposte a numerosi controlli e rispettano rigidi standard riguardo per esempio il grado di protezione UV che garantisce una schermatura del 99-100% dalle radiazioni UVA e UVB, oppure i livelli di trasmittanza della luce, o ancora la qualità dei materiali utilizzati per la produzione delle lenti stesse, l’aggiunta di trattamenti aggiuntivi e le diverse colorazioni proposte.
Vediamo nel dettaglio quali sono le caratteristiche principali da considerare quando si acquista un paio di occhiali da sole.
Schermatura raggi UV
Questo è il primo parametro da considerare. Bisogna cercare di avvicinarsi al 100% di schermatura, cosa peraltro quasi sempre fattibile. Proprio per questo motivo è importante scegliere le lenti di una marca garantita che proponga questo trattamento come standard. Ricordate che l’eccessiva esposizione ai raggi UV può provocare infiammazione o congiuntivite, oltre che danni alla cornea, lacrimazione e arrossamenti fastidiosi. Nei casi più gravi può generare anche cataratta.
Grado di trasmittanza della luminosità
Si suddivide in 5 categorie da 0 a 4, ed è la capacità di far filtrare la luce.
La categoria 0 presenta lenti minimamente oscurate che permettono il passaggio della luce dall’80 al 100%. Sono lenti indicate per luoghi chiusi o quando il cielo è particolarmente coperto.
La categoria 1 rappresenta lenti leggermente oscurate in grado di trasmettere dal 43 al 79% della luce, e sono consigliate in presenza di una luce solare attenuata.
Le categorie 2 e 3 peraltro quelle più utilizzate per gli occhiali da sole hanno una capacità di trasmittanza che va dall’8 al 42%, da indossare in caso di luce media. Per entrambe le categorie non vi sono particolari controindicazioni e sono adattate per la guida.
La categoria 4 invece fa riferimento a lenti molto scure che lasciano filtrare la luce al massimo per una percentuale che va dal 3 al 7%. Di solito sono impiegate per proteggersi da una luce molto intensa, quindi in montagna, in presenza di neve, ghiaccio o al mare adattandosi perfettamente ad un uso tecnico e per attività particolari di breve durata. In ultimo, le lenti appartenenti a questa categoria non sono idonee alla guida dei veicoli.
Qualità del materiale delle lenti
Per tanto tempo il vetro ha giocato un ruolo fondamentale e tutt’oggi è considerato il materiale più pregiato in quanto difficilmente si riga e la sua trasparenza rimane pressoché totale. Oggi però possiamo trovare lenti in materiale plastico/organico che rispondono ad elevati standard qualitativi e garantiscono ottimi livelli di trasparenza e una notevole leggerezza (il vetro rimane sicuramente più pesante), inoltre offrono una maggiore resistenza agli urti al contrario proprio della lente in vetro che risulta rompersi più facilmente creando non pochi possibili disagi.
Trattamenti antiriflesso e polarizzanti
Tra tanti sono forse i più importanti e utili.
Il trattamento antiriflesso, consigliato su tutti i tipi di lente, è un trattamento posto all’interno della lente che diminuisce i riflessi della luce che potrebbero creare reverberi di immagine (es quando indossiamo gli occhiali e vediamo il riflesso del nostro stesso occhio o guancia, o addirittura ciò che è posto alle nostre spalle).
Un secondo trattamento molto utile è la polarizzazione della lente. Cosa significa? Tale termine trae origine da due parole latine: “polus” e “izar”. Il significato di “polus” è molto semplice, “polo”; mentre, “izar” significa “convertire”. La lente POLARIZZATA effettivamente converte la luce in modo da eliminare i fastidiosi riflessi, i cosiddetti raggi orizzontali, aumenta il contrasto dei colori e la luminosità in caso di scarsa illuminazione aiutando così ad avere una visione più naturale. Per fare un esempio pratico, grazie alla lente polarizzata i riflessi della luce sull’acqua non saranno più visibili.
Colorazione delle lenti
Sicuramente i colori più diffusi per le lenti da sole sono principalmente due: Il grigio e il marrone. Anche se non influisce sul grado di protezione dai raggi UV, ha effetto invece sul grado di abbagliamento. Alcune colorazioni come il grigio e il verde possono non consentire la visione dei colori circostanti nella loro naturalezza, mentre altre come il marrone e i colori ambrati intensificano gli stessi, rendendoli più vivi e più contrastati.
La Lente GRIGIA è la più neutra, adeguata ad un uso generale perché mantiene un buon equilibrio cromatico. Si presenta in una quantità infinita di gradazioni. Indicata per tutto: uso sportivo, lavorativo o per la semplice vita outdoor. Anche la lente MARRONE non altera eccessivamente la percezione dei colori e riduce la stanchezza visiva. Tale colore è raccomandato per lo sport all’aria aperta perché aumenta il contrasto del paesaggio garantendo quasi sempre una buona copertura solare.
Oltre a questi due colori però oggi la moda ci propone veramente una vasta gamma di lenti colorate che hanno, a seconda del colore peculiarità diverse, anche in caso di patologie visive. Vediamone alcuni:
La Lente VERDE, altera leggermente la percezione dei colori. È consigliata per sport nautici e invernali. Dona una sensazione di benessere stimolando la capacità di rilassamento ed enfatizzando la visione della natura perché arricchisce i toni sul verde.
La Lente GIALLA dona una grande luminosità e migliora il contrasto, aumentando il grado di definizione. Tali lenti sono consigliate in giornate grigie o in caso di nebbia, al sorgere o al calare del sole. Questo colore aiuta la concentrazione e a mantenere il focus, ma sono poco indicate come protezione solare.
Le Lenti BLU offrono poca copertura, poiché lasciano passare i raggi ultravioletti e quindi non sono consigliate per un uso intensivo. Sono però in grado di eliminare il bagliore causato dalla luce bianca tipica della foschia e della nebbiolina. Le sue sfumature più chiare riescono a donare a coloro che le indossano un senso di freschezza e di rinnovamento. Questa tonalità, insieme alle lenti di colore rosa e fucsia, viene commercializzata più che altro per uso estetico.
La Lente ROSSA infine, è spesso utilizzata da chi ha problemi retinici grazie alla sua capacità di bloccare i raggi più energetici e permettere una migliore profondità visiva. Sono utili per chi guida tante ore perché assicurano un effetto energizzante rallentando la stanchezza oculare. Tanto apprezzate nel mondo della moda anche le lenti di gradazione più chiara tendente al rosa.
Recenti studi di Zeiss in collaborazione con le università di Milano e Tübingen provano che determinate lenti colorate possano influenzare il nostro benessere psicofisico. Ma di questo vi parleremo nei blog successivi.
Gli attori, i musicisti e le personalità dello spettacolo indossano gli occhiali da sole sempre, sia in estate, che in inverno, giorno e notte. Ma questi sono molto di più che un accessorio moda. Sono uno strumento INDISPENSABILE per adulti e bambini, già perché non è mai troppo presto per tutelare la propria vista da eventuali danni. Scegliete sempre un’occhiale da sole fatto con materiali di qualità. Anche noi per stileItaliano abbiamo scelto i migliori acetati italiani e le lenti ZEISS per le nostre montature da sole! Zeiss è una azienda in continuo sviluppo attiva nella ricerca di soluzioni per migliorare la nostra capacità visiva e grazie alle loro proposte oggi siamo in grado di offrirvi un occhiale da sole di alta gamma ma soprattutto sicuro per i vostri occhi. Perchè la Vostra vista ci sta a cuore!
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È il cliente più ambito, quello che bisogna conquistare con pazienza e comprensione: IL BAMBINO. Scegliere insieme a lui la montatura più adeguata può diventare un’esperienza divertente e istruttiva per entrambi.
In questo articolo vogliamo raccontarvi di un cliente speciale al quale tutti gli ottici pongono un’attenzione particolare durante la fase di vendita. E spiegheremo quali sono i trend che vanno per la maggiore nella scelta della montatura ideale per questa giovane creatura.
Indubbiamente ponendo al bambino la domanda: quale occhiale vuoi? Le risposte che si possono ottenere variano per due tipologie di motivazione:
Ecco allora delinearsi già due linee guida che permettono all’ottico di capire quale occhiale proporre.
Per un verso il bambino cerca di imitare i più grandi, soprattutto coloro che più lo ispirano e gli regalano attenzione. Quindi potrebbe essere il genitore, oppure il fratello/sorella più grande, o ancora l’amichetto del cuore che già porta gli occhiali. Ecco allora che nella vostra collezione, oltre alle montature più tecniche, non devono mancare quelle dal taglio più classico e che ricordano un’occhiale da adulto in miniatura. In acetato oppure in metallo non importa, devono essere simili a quelli dei “grandi”. Lasciamo in secondo piano per un momento i colori, quelli ai bambini piacciono sempre.
Per l’altro verso invece il bambino potrebbe trarre ispirazione da un personaggio dei cartoni animati, piuttosto che dal cantante rapper del momento o ancora da un supereroe. E qui oltre ad abbinare una forma piuttosto che un’altra entrano in azione i colori! Abbinare una forma sì, ma soprattutto i colori che rappresentano il proprio idolo. Tinte che all’apparenza risultino sobrie, da poter portare sempre con disinvoltura, ma che nascondono un’anima ribelle esattamente come la musa in cui si rispecchia il cucciolo d’uomo!
E si sa, riuscire a vendere l’occhiale giusto ad un bambino significa conquistarsi anche il genitore ed eventualmente l’intera famiglia!
Guardando la situazione attraverso gli occhi del genitore si potranno conoscere nuove esigenze che generano trend diversi, ma di questo ne parleremo più avanti quando vi elencheremo una serie di punti da tenere in considerazione durante la fase di scelta dell’occhiale per i più piccoli. Anche se l’esigenza primaria è comunque basata sulla resistenza e la qualità.
Bisogna poi tenere presente un piccolo particolare, per nulla trascurabile. Soprattutto all’inizio per il bambino sarà difficile affezionarsi all’occhiale, spesso succede che venga visto come un intralcio alla propria libertà di movimento e un impegno in più visto che deve prestare attenzione a come lo indossa e come lo deve ritirare per evitare spiacevoli rotture.
Non esiste un prodotto indistruttibile, ma sicuramente al bambino è meglio consigliare una montatura con una qualità superiore rispetto alla media proprio per garantire una resistenza maggiore nel tempo. Non solo, anche le lenti hanno il loro peso nella spesa complessiva, soprattutto se bisogna crearle su misura per una disfunzione oculare importante. Perciò non ha senso scegliere una montatura economica perché se dovesse rompersi sarà difficile trovare i pezzi di ricambio, valutando così una montatura nuova ed una doppia spesa.
Come possiamo però aiutare il genitore a responsabilizzare il bambino nell’indossare gli occhiali? Il segreto non esiste, anzi la risposta al quesito è molto semplice: rendiamolo parte attiva e centrale dell’intero processo di scelta. Così facendo il bambino si garantisce l’occhiale dei sogni e per lui sarà più facile accettarlo e indossarlo. Anzi, ne sarà entusiasta e quello che inizialmente era un disagio diventerà motivo di orgoglio e unicità!
Purtroppo, non sempre viene considerato importante ascoltare i desideri del piccolo, che immancabilmente si vedrà consegnare un’occhiale funzionale certo, ma orrendo ai suoi occhi, così da rendere difficile il legame tra i due e la formazione di una routine che permetterà al bambino di indossare la montatura in maniera automatica e disinvolta.
Ricordate sempre, soprattutto ai genitori, che indossare un’occhiale non è come indossare una maglietta che può piacere o non piacere ma che ha il solo scopo di vestire, l’occhiale è uno strumento che dovrà essere indossato per il benessere fisico e psichico del bambino stesso; quindi così come gli adulti non indosserebbero mai una montatura che non piace anche un bambino probabilmente farà lo stesso. E ricordatevi come già accennato all’inizio: un bambino soddisfatto è un cliente fidelizzato… tornerà presto perché lui (moda a parte chiaramente) crescerà e necessiterà di un occhiale che si adatti alle sue nuove esigenze adolescenziali!
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Secchezza o dolore oculare e calo della vista durante la gravidanza sono solo alcuni dei piccoli fastidi che si possono incontrare quando si è in dolce attesa. Ma care e amate donne, state serene perché nella quasi totalità dei casi tutto di risolve nei mesi successivi al parto. Vediamo nello specifico cosa può succedere, perché e come risolvere queste situazioni.
I mesi della gravidanza sono momenti bellissimi, passati a sognare, fantasticare e a prepararsi per questa nuova vita. A volte capita però che in questo percorso si incontrino dei disturbi come nausea, vomito, inappetenza o maggiore appetito, piccoli giramenti di testa, e altri invece meno noti ma che si possono presentare con la stessa facilità: piccoli problemi alla vista.
SECCHEZZA OCULARE: magari questa sensazione non viene individuata immediatamente ma spesso capita che le variazioni ormonali – aumenti dei livelli di progesterone – portino alla riduzione del film lacrimale. Per risolvere il tutto si possono utilizzare delle lacrime artificiali facendosi consigliare da un medico e preferendo comunque un prodotto senza conservanti. A volte un fattore scatenante potrebbe essere l’assunzione di alcuni farmaci contro la nausea. Essi, infatti, sono in grado di accentuare questo disturbo.
SCINTILLE, LAMPI IMPROVVISI O MACCHIE: questo fastidio si verifica a livello della retina a causa di sbalzi improvvisi di pressione o per livelli di ferro non adeguati. Se diventano frequenti è buona norma informare il medico in modo che vengano controllati periodicamente i relativi parametri.
PEGGIORAMENTO DELLA MIOPIA: vero o falso? Tendenzialmente falso. La miopia è un disturbo congenito che tende a peggiorare col passare degli anni e a prescindere dalle gravidanze. E vale per tutte le donne che ne soffrono. Aspettare o allattare un bebè non sono atteggiamenti che “consumano” la vista 😅. Se ci fosse un peggioramento probabilmente lo si avvertirebbe nel puerperio MA come fase transitoria, nulla di più. Solo in casi estremamente gravi di miopia il medico potrebbe consigliare alla futura mamma di optare per un parto cesareo di sicurezza.
VISTA OFFUSCATA: Anche qui la mancanza di ferro potrebbe giocare questo scherzetto. In alcuni casi invece si tratta della tempesta ormonale che è in atto, in quanto l’aumento del progesterone può provocare una imbibizione ed un ispessimento della struttura corneale. Il dottore deciderà anche in questo caso se prescrivere opportuni esami del sangue ed eventuali integratori.
FASTIDIO DA LENTI A CONTATTO: indossare le lenti a contatto è fastidioso perché l’occhio soffre in questo momento di secchezza oculare. Quasi sempre, care mamme vi verrà consigliato di sospendere l’uso delle lenti a contatto e fare spazio ad una montatura classica, realizzata in materiale anallergico e naturale per evitare ulteriori sfoghi allergici o irritazioni.
PALPEBRE GONFIE: è un segnale che non va sottovalutato. Le palpebre gonfie potrebbero essere sinonimo di irritazione o di pressione alta soprattutto se si nota un evidente gonfiore nelle mani. Consultare il medico anche qui è la scelta migliore per tenere monitorata la situazione anche attraverso la misurazione delle pressione arteriosa.
DIABETE E DIABETE GESTAZIONALE: sono due cose completamente diverse. Una cosa à la donna diabetica in gravidanza e un’altra una donna in gravidanza che sviluppa il diabete gestazionale. Nel primo caso è consigliatissimo rivolgersi al proprio medico che potrebbe suggerire alla futura mamma di sottoporsi a esami oculistici regolarmente durante la gravidanza. Nel secondo caso di solito non si presentano disturbi alla vista particolare, ma è una situazione che per altri aspetti può portare ad alcune altre complicazioni.
VISIONE DOPPIA: definita anche diplopia è una condizione particolare che porta alla percezione simultanea di due immagini relative ad un unico oggetto.Si può sviluppare sia sulla visuale prossimale che lontana ed è causata dal nervo ottico. Si risolve nel periodo che segue il parto quanto il corpo torna alla normalità.
Quando si riceve questa notizia si attivano di conseguenza tutta una serie di esami da svolgere per accertare le condizioni di salute della futura mamma e della vita che porta in grembo. Tra questi è buona norma procedere con una visita oculistica durante la gestazione e qualche tempo dopo il parto. Ricordandoci che di norma così facendo la donna può godersi in tranquillità la gravidanza anche al comparire di qualche piccolo fastidio alla vista. Tutti i sintomi descritti sopra si esauriscono entro i due mesi successivi al parto.
Gli occhi sono messi a dura prova durante il parto perché a seguito delle spinte della madre per metter al mondo il bambino, la pressione del microcircolo vascolare retinico potrebbe aumentare. Se l’occhio risulta essere già fortemente compromesso si può arrivare nei peggiori dei casi ad un distacco della retina.
Da qui la credenza che per una donna con difetto visivo (soprattutto MIOPIA) sia meglio ricorrere al parto cesareo. Ma per fortuna nella quasi totalità dei casi ciò non è necessario. Le motivazioni che portano a consigliare per un parto cesareo di solito hanno diversa natura. L’importante è sempre affidarsi ad un medico che scrupolosamente illustri tutte le possibilità permettendo alla donna che dovrà prendere una decisione di farlo nella maniera più consapevole possibile.
La neomamma potrebbe avere un calo della vista mentre allatta il bambino, anche se di solito nel giro di due mesi dal parto tutti i fastidi che può aver incontrato si esauriscono permettendole di tornare alla normalità. Ci sentiamo però di consigliare sempre una visita oculistica di controllo dopo il parto e/o dopo aver concluso l’allattamento.
Come in tutte le situazioni della vita, e a maggior ragione in gravidanza, capita che diversi interrogativi prendano il sopravvento. È da considerarsi normale sotto alcuni aspetti. L’importante è che tutte le domande ottengano adeguata risposta da un professionista qualificato piuttosto che da un passaparola tra mamme. E non perché non possa corrispondere a verità, ma soltanto perché ogni gravidanza è unica e va trattata come tale. Avere qualche timore è logico, ricevere risposte corrette per la propria esperienza lo è altrettanto.
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Vi è mai capitato di “vedere” all’interno del campo visivo dei filamenti che si muovono? È una condizione visiva che vi porta a percepire la presenza di questi corpi mobili chiamati anche “mosche volanti” e che possono avere diverse forme quali filamenti, anelli, macchie grigiastre o puntini neri. Quali sono le cause? Come curare o eliminare questa sensazione?
Come già abbiamo spiegato nei blog precedenti (che comunque vi invitiamo a rileggere a scopo di approfondimento: “Un viaggio all’interno dell’occhio umano”) i due terzi posteriori dell’occhio sono occupati da una sostanza gelatinosa chiamata corpo vitreo. A causa di motivazioni diverse, questo liquido viscoso nel tempo (o per uno shock) può modificare la sua struttura e la sua densità perdendo in parte la sua naturale trasparenza.
Il primo sintomo è dato proprio dalla percezione visiva di questi corpi mobili che seguono la direzione dello sguardo fermandosi solo quando è lo stesso sguardo a farlo. Un altro sintomo può essere la vista annebbiata o offuscata, ombre diffuse nel campo visivo che si spostano insieme allo sguardo e la presenza di flash luminosi chiamati fosfeni nella parte periferica. Nei casi più gravi invece, si può addirittura avvertire febbre, mal di testa, perdita della vista e cecità parziale o totale.
Normalmente questo disturbo non ha un impatto concreto sulla qualità della vista. Tuttavia, vi possono essere delle formazioni filamentose più importanti ed evidenti tali da portare disattenzione e ridotta capacità di concentrazione su ciò che si sta svolgendo. Questo disturbo viene percepito maggiormente quando si guarda una superficie uniforme chiara e luminosa come una parete, uno schermo bianco o il cielo azzurro illuminato dal sole. Importante sapere che è più frequente durante la stagione estiva perché legata in parte alla disidratazione alla quale siamo tutti più o meno direttamente esposti.
MENTRE TRATTASI DI FATTORI DI RISCHIO QUANDO SONO LEGATI AI SEGUENTI EVENTI
STRESS?
È di fatto appurato che lo stress non genera questa patologia ma ne può facilmente accentuare il fastidio già presente.
Bisogna recarsi dal proprio oculista di fiducia per sottoporsi ad una visita. Il medico porgerà una serie di domande per ricostruire la storia clinica del paziente e poi procederà con un esame dell’acuità visiva, delle risposte pupillari alla luce e dei movimenti dei bulbi oculari, misurando inoltre la pressione intraoculare. In ultimo si esegue l’oftalmoscopia che permette di valutare la struttura oculare più profonda. Dopo questa attenta anamnesi l’oculista sarà in grado di valutare la situazione e provvedere di conseguenza per un eventuale trattamento, che a volte si traduce in una assunzione temporanea di integratori specifici.
Più che cura e rimedi potremmo scrivere di rimedi e trucchi, in quanto non esiste ad oggi una specifica terapia farmacologica in grado di risolvere questo problema. Piuttosto vi sono degli atteggiamenti da considerare per attenuare questo fastidio. Ecco qui di seguito qualche consiglio e rimedio naturale.
BERE MOLTO, soprattutto in estate per mantenere il corpo vitreo ben idratato, minimizzando il fastidio visivo delle “mosche volanti”. Una buona abitudine da accostare a ciò è l’alimentazione ricca di frutta e verdura fresca per un concentrato di vitamine e sali minerali quotidiano. Indicati tutti quegli alimenti a base di collagene e acido ialuronico. Per saperne di più leggi “Cibo per gli occhi”.
OCCHIALI DA SOLE. È un rimedio efficace, soprattutto perché filtrando parte dei raggi solari viene mitigato l’effetto ombra proiettata sulla retina dai corpi mobili. Ovviamente utilizziamo soltanto occhiali da sole con lenti di qualità bandendo tutti quei finti occhiali che troviamo a basso prezzo e che non sono in grado di proteggere i nostri occhi. Per un maggiore approfondimento basta leggere il seguente blog “Difendere gli occhi dal sole”.
CERVELLO. Nella maggior parte dei casi questa macchina perfetta troverà la soluzione in maniera autonoma. Cosa si intende? Esso ha una grande capacità di adattamento e quindi con il tempo impara ad escludere (o a porre in secondo piano) queste “mosche volanti”, migliorando notevolmente la visione prima compromessa.
VITRECTOMIA. Nel caso in cui questo problema divenisse realmente invalidante è possibile procedere con un trattamento chiamato vitrectomia. È un intervento invasivo che comporta alcuni rischi potenzialmente gravi come infezioni e distacco della retina. Esso permette di rimuovere parte del corpo vitreo sostituendolo con un mezzo analogo definito come sostituto vitreale, permettendone la rigenerazione.
VITREOLISI YAG LASER. Oggi è anche disponibile anche questa nuova tecnologia. È una procedura meno invasiva e meno indolore della vitrectomia. Viene eseguita ambulatorialmente sottoponendosi a tre o quattro sedute con trattamento laser. Il risultato finale è che le fastidiose opacità evaporano, riducendosi a dimensioni tali da non arrecare più fastidio. L’unico limite di questo intervento è dato dal fatto che non tutti i pazienti vi si possono sottoporre e la principale controindicazione è data dalla vicinanza del corpo mobile al cristallino o alla retina. Nel primo caso il laser rischia di creare una cataratta, nel secondo un danno alla retina.
In conclusione, le “mosche volanti” sono un disturbo facilmente gestibile. E come sempre la parte principale spetta a noi, nella gestione quotidiana di questo fastidio. Bere molta acqua, mangiare sano ed eventualmente farci consigliare dal nostro oculista un buon integratore, sono le soluzioni che di solito risolvono la situazione. E indovinate un po’? Il consiglio ultimo è sempre quello di sottoporsi annualmente ad una visita oculistica per monitorare la propria salute visiva e poter intervenire tempestivamente su più fronti.
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E’ arrivato il momento di acquistare il primo paio di occhiali per vostro figlio. Come scegliere quello giusto? ma cosa ancora più importante, come convincerlo ad indossarlo?
In questo articolo raccogliamo una serie di informazioni essenziali affinché il bambino indossi l’occhiale senza alcuna difficoltà.
È importante non commentare in maniera negativa gli occhiali egli sceglie di provare, per evitare che tali commenti, vengano vissuti come un’offesa personale e lo portino a chiudersi a riccio per qualsiasi tipo di suggerimento.
I consigli che seguono sono elaborati partendo proprio dalla percezione che il bambino ha di questa novità. E di solito si sa che per lui indossare l’occhiale è solo una scocciatura. La buona notizia è che se essi vengono supportati nella maniera corretta, si farà fatica solo all’inizio.
Prima di cominciare questa avventura è importante valutare per quanto tempo durante la giornata verrà indossato l’occhiale, full-time o part-time? Nel primo caso ci saranno più argomenti da considerare. Nel secondo caso invece si può dare spazio anche ad una montatura un po’ più “capricciosa”.
Ed ecco qui abbiamo pensato di sottoporvi le dieci parole chiave per arrivare ad un occhiale desiderato ed accettato.
Lasciamo che si esprima liberamente! Come già accennato nel nostro precedente articolo il bambino tende molto spesso a voler assomigliare al suo super eroe preferito, piuttosto che al proprio genitore. Quindi chiedetegli di esprimere la sua preferenza! Importante è ricordarsi che il bambino potrebbe attraversare questo momento come qualcosa di poco piacevole quindi non consigliamogli una montatura che lo metta a disagio, piuttosto cerchiamo di legare un pensiero positivo ad ogni sua scelta.
Questo è molto importante per tutto ciò che seguirà poi a casa. Se il bambino associa emozioni negative fin dalla prova della montatura, molto probabilmente si porterà questo disagio anche nella vita quotidiana e tenderà a non indossare volentieri la montatura.
Un consiglio raccolto durante i nostri studi è quello di coinvolgere in questa scelta un amico di vostro/a figlio/a che magari porta già gli occhiali, o il fratello maggiore che potrà consigliargli il trend del momento. Così il bambino si sentirà supportato oltre che dal genitore anche da qualcuno di più simile a lui.
Montatura in acetato o metallo? Vi chiederete probabilmente quale materiale sia migliore. La differenza sostanziale tra le due montature sta nel nasello. I bambini hanno un naso poco pronunciato e quindi spesso capita che alcune montature in acetato risultino poco aderenti, scivolando e diventando scomode da indossare e che quindi vengano dimenticate in luoghi remoti, rischiando così che il disturbo visivo del bambino peggiori. Oggi le montature in acetato vengono progettate con un nasello più piccolo per meglio rispondere a questa esigenza. Mentre questo problema con la montatura in metallo viene bypassato in quanto vi sono dei Pads che si possono regolare e garantiscono una aderenza maggiore al viso del bambino. Dall’altro canto l’acetato è meno spigoloso, rigido e austero pur rimanendo leggero e robusto. In più può essere cromaticamente più accattivane, creando le combinazioni davvero interessanti e originali. Indipendentemente da quale materiale scegliete fatevi sempre consigliare una montatura IPOALLERGENICA per evitare i problemi legati alla tollerabilità.
Questa scelta dipende tanto da quanto deve essere indossato l’occhiale. Se viene indossato in maniera parziale, magari durante le letture serali oppure i compiti di scuola, allora non vi sono indicazioni particolari da seguire. Se invece si tratterà dell’uso durante l’intera giornata, e in più se è il primo utilizzo, è bene considerare un’asta con una cerniera flex, robusta e resistente che aumenterà la durabilità della montatura che verrà sottoposta a diverse attività che svolgerà il bambino durante attività giornaliere. Il costo sarà un po’ più alto, ma è un investimento minimo per una resa nel tempo assolutamente giustificata.
Altro aspetto da valutare potrebbe essere un terminale leggermente più grosso rispetto alla forma classica in modo da aumentarne l’aderenza. A ciò si può associare un cordino – ne esistono di ogni tipo e colore – che permette di legare l’occhiale fin dietro alla testa evitando che cada e che si rompa di conseguenza.
Le lenti possono essere prodotte in diversi materiali. Fatevi consigliare quello più adatto dal vostro ottico di fiducia. Esistono lenti in plastica e in vetro. Di solito per un bambino la scelta cade sulle prime perché più leggere e in caso di urto non si frantumano evitando un eventuale danno all’occhio.
L’ottico può proporre una garanzia aggiuntiva che permette la sostituzione dell’occhiale o delle lenti in caso di rottura. Fatevi spiegare bene cosa comprende la garanzia e soprattutto cosa non comprende in modo da non avere dubbi poi in futuro. Questo servizio è consigliato se la montatura viene utilizzata tutto il giorno o durante l’attività sportiva. Indubbiamente diventa quasi indispensabile se l’occhiale che acquistate per il vostro bambino è il primo in assoluto!
Valutate sempre l’acquisto di un secondo paio di occhiali, soprattutto se il bambino ha un disturbo visivo forte e deve indossare la montatura tutto il giorno per le sue attività. Con un secondo paio il bambino avrà la sicurezza di un’occhiale sempre a disposizione.
Un compito importante che il genitore non dovrebbe sottovalutare è quello di rendere consapevole il bambino sul perché indossa l’occhiale, magari proponendo delle attività da fare insieme, come un momento di lettura con e senza gli occhiali in modo da farne notare la differenza.
L’occhiale è quello giusto anche perché lo diventa giorno per giorno. Vi chiederete cosa significa?! Una volta scelto l’occhiale, termina forse il primo compito dell’ottico, ma non il Vostro, perché Voi dovrete fare in modo che il bambino indossi nelle occasioni dovute questo nuovo compagno di avventure.
Questo è un momento delicato, soprattutto se si tratta del primo utilizzo. Quindi vi consigliamo di incoraggiare il bambino ad indossare l’occhiale con qualche trucchetto. Rassicuratelo del fatto che ci si sente orgogliosi che lui porti gli occhiali senza troppi capricci. Ancora, non rimproveratelo in maniera insistente se non indossa l’occhiale, quando invece dovrebbe. Elogiatelo al contrario quando li indossa di sua spontanea iniziativa, senza che nessuno glielo abbia ricordato. Oppure fatevi dei selfie, da conservare e rivedere insieme. Altra possibilità è quella di convincere il bambino che gli occhiali gli permettono di vedere meglio il suo cartone animato preferito.
E’ l’ingrediente ultimo di questa lista ma non meno importante. Pazienza da mostrare quando il vostro bambino non saprà decidersi sull’occhiale che desidera, pazienza quando a casa farà fatica ad indossarli, pazienza quando per caso essi cadranno per terra e si ammaccheranno. Pazienza intesa come una mano tesa pronta a sostenerli in un momento nuovo e un po’ spinoso della loro vita da bambini.
Confidiamo che questo vademecum possa aiutarvi a rendere sereno il primo approccio di Vostro figlio all’utilizzo dell’occhiale, affinché il bambino possa affrontare al meglio il proprio difetto visivo.
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