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Nonostante tutte le cure che dedichiamo ai figli capita che nel loro percorso di vita si trovino davanti a degli ostacoli o a dei problemi che devono affrontare e accettare. Con voi al loro fianco però è sempre tutto più facile.

Un aspetto importante da considerare fin dai primi mesi di vita è proprio la vista. Perché è importante una visita oculistica fin dalla tenera età? Appena nati i bambini sono in grado di vedere, anche se ancora non mettono bene a fuoco. Lo sviluppo visivo si compie nel periodo successivo e affinché ciò avvenga correttamente il cervello DEVE ricevere immagini nitide da entrambi gli occhi. In caso contrario lo stesso sistema visivo può essere compromesso e in alcuni casi anche gravemente.

Vedere bene è un aspetto importantissimo; immaginiamoci di dover crescere in un mondo offuscato, difficile da comprendere e soprattutto riconoscere, perché non nitido, magari con frequenti malesseri e conseguenti malumori. Ricordiamoci che la vista fa parte dei 5 sensi, ed è proprio lei a giocare un ruolo decisivo nello sviluppo psico-motorio del bambino, soprattutto nei primi 10 anni di età. La vista è un senso FONDAMENTALE dal quale dipendono concentrazione, lucidità ed efficienza. Tutte qualità indispensabili per una vita vissuta al massimo.

Gli occhi dei nostri piccoli sono importanti per noi ed ecco perché vogliamo sensibilizzarvi sui comportamenti che il bambino potrebbe assumere qualora possa avere un difetto visivo.

In un neonato, già intorno ai 3 mesi, la prima cosa che un genitore deve controllare è se i suoi occhi siano in asse, in quanto anche il più piccolo strabismo nasconde un difetto visivo che dovrebbe essere corretto. O ancora se il bambino ha occhi troppo grandi o troppo piccoli, una palpebra abbassata rispetto all’altra, l’iride irregolare nella forma e nel colore. Addirittura, è bene prepararsi ad un controllo a tempo debito se durante la gravidanza la mamma ha contratto malattie infettive come rosolia, toxoplasmosi, ecc oppure se il neonato ha avuto qualche sofferenza durante il parto.

Se il genitore soffre di patologie tipo retinite pigmentosa, strabismo, cataratta congenita, glaucoma congenito (solo a parole spaventano, vero? Tutti questi nomi cosi strani!) anche il bambino potrebbe soffrirne di conseguenza.  E proprio per questo andrebbero sempre considerate e monitorate. Ovviamente spesso capita che tali malattie non si attivino, ma nonostante ciò una visita periodica rimane consigliata.

In un bambino piccolo è bene dare importanza alla postura e ai comportamenti. Sempre dai 3 mesi potrebbe esserci un disturbo alla vista se fa fatica a seguire un’oggetto in lento movimento, oppure se ha difficoltà ad afferrare gli oggetti ma soprattutto se questa ultima affermazione col passare dei mesi non cambia. È bene sottoporli ad una visita se cade frequentemente o ha difficoltà ad evitare ostacoli.

Prestate attenzione anche quando guarda la televisione, oppure legge un libro. Se si siede troppo vicino alla TV o avvicina il libro al viso per leggere meglio potrebbe soffrire di miopia.

Quando i bambini imparano a leggere spesso usano il dito per tenere traccia della riga che stanno leggendo, più precisamente della parola. Se questo sistema viene utilizzato anche nelle fasi successive, provate a chiedergli di leggere senza seguire il testo col dito. Vi permetterà di capire se è solo l’abitudine oppure perde il punto di lettura con frequenza. Nel secondo caso allora una visita oculistica sarebbe appropriata.

I vostri figli guardano la TV oppure si apprestano a svolgere qualche attività al pc o di lettura chiudendo un occhio, utilizzandone solo uno? Gesto del genere potrebbe indicare una visione refrattiva o binoculare, legato ad una insufficiente convergenza. 

 Un altro comportamento che a volte indica un disturbo visivo è lo sfregamento degli occhi. Può capitare che durante il giorno vostro figlio si strofini gli occhi con le mani. Se ciò accade quando è stanco o annoiato è la normalità. Mentre se si strofina gli occhi quando cerca di concentrarsi, o nel leggere qualcosa o durante una qualsiasi attività, con buona probabilità vuol dire che la sua vista dia noia e gli crei disagio. Questo vale anche per bambini con una elevata lacrimazione percepibile con residui di secrezioni su palpebre e ciglia, o con una sensibilità eccessiva nei confronti della luce artificiale o naturale. Addirittura, tali malesseri potrebbero causare anche emicranie ricorrenti.

Ma attenzione! Anche i voti presi a scuola indicano sempre qualcosa! Eh sì, perché i bambini sono dei piccoli campioni che mai si sognerebbero di deluderci quindi se dovesse capitare che vostro figlio inizi a portare a casa voti più bassi del solito potrebbe essere una conseguenza della scarsa visibilità della lavagna. Molto probabilmente non vedendo bene ciò che l’insegnante scrive, gli appunti e le nozioni ricevute sono la metà e quasi sicuramente per orgoglio non vengono a raccontarvi quanto succede in classe.

Non esitate a chiedere l’aiuto a loro insegnanti. Passando molto tempo con i nostri figli dovrebbero già aver prestato attenzione ad alcuni comportamenti dei loro studenti, quindi chiedeteli come si comporta il vostro bambino in classe, mentre guarda la lavagna o legge dalla stessa. Se strizza gli occhi o inclina la testa di lato allora è chiaro che ha una difficoltà soggettiva da valutare con un medico oculista. Nel frattempo, chiedete all’insegnante di spostarlo più vicino. In alternativa potete fare qualche test da soli. A voi la scelta.

Adesso passiamo alla dieta! Vi chiederete probabilmente che cosa c’entra la dieta con gli occhi e la visione. Invece a volte succede anche che una alimentazione ricca di zuccheri porta ad un eccessivo livello di insulina, che a volte compromette la qualità della vista del bambino. In tal caso una corretta dieta che limiti glutine e cibi zuccherati può senza dubbio favorire un netto miglioramento, senza ricorrere subito ai occhiali e le lenti correttive.

Tutti noi sappiamo che la vista gioca un ruolo fondamentale nella vita e che permette di crescere sicuri di sé e indipendenti. Indossare l’occhiale per correggere un difetto visivo all’inizio spaventa, ma col passare del tempo, diventerà un compagno di viaggio del quale non si vorrà rinunciare! Infatti, bisogna sceglierlo con cura. Alcuni difetti visivi si potranno correggere ed eliminare, altri invece accompagneranno per sempre il vostro bambino. L’importante è agire subito cosicché quando vostro figlio guarderà il mondo lo vedrà vitale, pieno di colori sgargianti e ricchi di sfumature.

Consiglio:

Oggi stiamo vivendo una nuova era e fin dalla primissima infanzia siamo sottoposti all’utilizzo di strumenti tecnologici come PC, Tablet, Cellulari e Smart TV che vanno a lavorare sul nostro occhio in continuazione.

La protagonista di tutto questo è la LUCE BLU. Cerchiamo quindi di esporre in maniera minima i figli a questi apparecchi in modo da evitargli danni a lungo termine che sono in parte ancora sconosciuti. Ma di questo nello specifico parleremo nel prossimo articolo. Tenetevi aggiornati… ?

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L’occhio è un organo meraviglioso, ed è anche insieme al cervello uno tra i più complessi del corpo umano. Esso è in grado di regalarci la percezione del mondo esterno in termini di colori, profondità e movimento attraverso la luce.

La vista è forse tra i 5 sensi quello più importante. Su di essa basiamo le nostre azioni e reazioni. Inoltre, le aree del cervello deputate alla elaborazione di immagini, sono molto più ampie rispetto a quelle riservate agli altri quattro sensi.

È un organo molto delicato ed è importante imparare come e quando prendersene cura fin da piccoli.

Partiamo dall’inizio. Quando un bambino nasce, è quasi cieco, vede solo qualche ombra, ma nulla di più. Col passare delle settimane il senso della vista si definisce sempre di più permettendo al bambino di realizzare il mondo esterno nelle sue forme e figure. Verso gli 8 mesi avrà acquisito il pieno controllo dei muscoli che muovono gli occhi. E solo dopo i 3 anni sarà in grado di riconoscere l’intera gamma di colori.

Vediamo nello specifico la struttura dell’occhio umano.

L’occhio ha sede nella cavità orbitaria che ha la funzione di contenerlo e proteggerlo. L’occhio, chiamato anche bulbo oculare è formato da tre tonache concentriche:

  1. La più esterna tra le tre si chiama tonaca esterna (fibrosa) funge da attacco per i muscoli estrinseci ed è formata dalla cornea (sesto anteriore) e dalla sclera (cinque sesti posteriori).
  2. Tonaca media o uvea (vascolare) fornisce nutrimento a tutte le strutture facenti parte dell’occhio ed è costituita da coroide, corpo ciliare e iride.
  3. Tonaca interna (nervosa) formata dalla retina.

struttura dell'occhio e la retina

LA SCLERA

È l’organo preposto alla protezione e sostegno dell’occhio. Lo sostiene perché permette l’inserzione dei muscoli che controllano il movimento oculare. È una membrana molto resistente e si compone di una fitta rete di collagene in grado di reagire alle sollecitazioni meccaniche esterne e fungendo anche da protezione. La sclera ha un colorito bianco esternamente mentre la sua struttura interna è bruna in quanto vi aderisce parte del tessuto pigmentato della lamina sovra coroidea. Nel bambino la sclera ha un colorito bluastro perché tale membrana è più sottile e lascia intravedere la parte sottostante altamente vascolarizzata, mentre nell’adulto tende ad essere giallastro (per fattori diversi).

LA CORNEA

È la parte anteriore dell’occhio ed è una struttura trasparente priva di vasi sanguigni. Ricopre l’iride, la pupilla e la camera anteriore. Insieme al cristallino, che è una lente biconvessa situata tra iride e corpo vitreo, la cornea ha la funzione di permettere il passaggio della luce verso la parte interna del bulbo oculare. Essa fornisce circa i due terzi della potenza ottica totale dell’occhio. La sua capacità di convergenza è fissa a differenza del cristallino che varia la sua curvatura per la messa a fuoco delle immagini, grazie ai muscoli ciliari. Questa struttura è densamente innervata e sensibile a tutti gli stimoli esterni, infatti un lieve tocco o soffio provoca il riflesso involontario di chiusura delle palpebre.

LA MEMBRANA COROIDEA

È costituita da vasi sanguigni che provvedono agli scambi metabolici fornendo ossigeno e sostanze nutritive ai tessuti a tutta la struttura oculare. Ha origine vicino al nervo ottico e si estende in avanti. Svolge una funzione ottica molto importante: assorbe i raggi luminosi che raggiungono la parte posteriore dell’occhio impedendo che questi ultimi riflettano sulla superficie sclerale.

L’IRIDE

Semplice da riconoscere perché definisce il colore degli occhi. È una membrana sottile visibile attraverso la cornea. L’iride si divide in due parti: il margine ciliare, quello periferico e il margine pupillare che abbraccia la pupilla. La funzione principale dell’iride è quella di regolare la quantità di luce che penetra all’interno dell’occhio, agendo sul diametro della pupilla facendola allargare o restringere a seconda del grado di luminosità. La pupilla è un foro nero situato al centro dell’iride e ha un diametro variabile a seconda dell’intensità della luce. In caso di scarsa luce (per esempio di notte o al buio) il muscolo dilatatore dell’iride stimola l’apertura della pupilla (midriasi) per far entrare una maggiore quantità di luce. Invece quando l’ambiente è troppo luminoso la pupilla si restringe (miosi) limitando l’ingresso alla luce migliorando la visione. Nota bene, quando questo avviene noi non ce ne accorgiamo perché trattasi di un riflesso involontario.

LO SAPEVI CHE: le sfumature cromatiche e le cripte dell’iride sono alla stregua delle impronte digitali, identificative. Non a caso vi sono riconoscimenti elettronici legati alle impronte digitali e legati anche alle caratteristiche dell’occhio.

IL CORPO CILIARE

Posto dietro l’iride è rivestito per la parte interna da una porzione di retina “cieca” perché senza fotorecettori (e quindi non partecipa alla visione). È un anello concentrico che aderisce alla sclera ed è la struttura specializzata per la produzione di umore acqueo e per l’inserzione di filamenti che aderiscono poi al cristallino. Nel corpo ciliare sono presenti anche fibre muscolari che grazie alla loro contrazione e al loro rilassamento modificano la curvatura del cristallino dando vita al processo di accomodazione visiva.

LA RETINA

È di natura nervosa e si suddivide tra retina posteriore che rimane a contatto con la coroide e retina anteriore a contatto con il corpo ciliare e la retina. Si estende fino al punto emergente del nervo ottico ed è costituita da dieci strati di cellule nervose contenenti i fotorecettori deputati alla funzione visiva. I fotorecettori si suddividono in bastoncelli che contengono un unico tipo di pigmento e consentono la visione in bianco e nero e sono concentrati nella zona periferiche della retina, e in coni che servono per la visione distinta dei colori. Questi ultimi risiedono nella zona centrale della macula chiamata fovea centrale ed è il luogo di massima acuità visiva. I fotorecettori trasformano lo stimolo luminoso in stimolo elettrico e provvedono alla trasmissione di quest’ultimo fino all’encefalo attraverso il nervo ottico.

IL NERVO OTTICO

È simile ad un cavo elettrico costituito da tanti fili ognuno protetto da mielina. Esso trasmette al cervello gli impulsi nervosi generatisi a livello della retina. Il suo decorso è distinto in quattro parti: intrabulbare, intraorbitaria, intracanalicolare, intracranica. Il nervo ottico lascia l’orbita attraverso il canale ottico raggiungendo il chiasma ottico. Dopodiché le fibre nervose decorrono nel tratto ottico e giungono al corpo genicolato superiore situato sulla parte posteriore del Talamo. Da questo punto le fibre nervose si estendono attraverso le diverse aree del cervello, tra cui il lobo parietale, temporale e occipitale. La sua lunghezza solitamente è di circa 5 cm. Grazie a questa lunghezza gli occhi hanno la possibilità di muoversi liberamente. Questo nervo produce tutti i tipi di informazioni visive, come luminosità, percezione del colore etc…

Quanto sia complessa questa parte del nostro corpo lo abbiamo capito fin dalle prime righe, rimane il fatto che è proprio grazie a questo meraviglioso organo che vediamo e percepiamo il monto intorno così come è realmente. Colori, oscurità, ombre e riflessi sono tutti elementi che creano emozioni e sensazioni. L’occhio, apparentemente piccolo ma in grado di donare immagini e informazioni che si trasformano in ricordi da conservare per tutta la vita.

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occhio e visone

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In questo blog ci concentriamo sul meraviglioso lavoro svolto da chi di occhi e occhiali se ne intende, ovvero i specialisti della vista. Vogliamo omaggiare tutti coloro che hanno studiato e che continuano a contribuire fornendo soluzioni visive pratiche e sicure per tutti. Sono oculisti, ortottisti, optometristi e ottici.

Quello che renderemo chiaro è a chi bisogna rivolgersi in base alle necessità. Per ogni situazione ci sono figure specifiche che NON devono essere confuse o credute sostituibili per formazione, esperienza e strumenti utilizzati.

Soprattutto, è importante sapere a chi rivolgersi dopo una visita oculistica, una volta definiti i parametri visivi a cui fare riferimento. Non è MAI sufficiente essere solo un venditore di occhiali per consigliare ed assistere i clienti in un negozio di ottica. Bisogna prima di tutto conoscere la materia, averla studiata e aver fatto tanta esperienza per identificare, tra i diversi disturbi visivi che una persona può avere, la soluzione migliore. E ciò cambia da persona a persona a seconda dell’età e delle abitudini. Insomma, è importante affidarsi ad un specialista che, conoscendo molto bene questi aspetti, sia in grado di percepire il risultato finale.

Vediamo ora nello specifico le diverse figure professionali.

OCULISTA

È il medico degli occhi. È un professionista laureato in Medicina e Chirurgia con abilitazione e attestato di specializzazione in oculistica. Si occupa di quegli aspetti legati a prevenzione, diagnosi e trattamento sia medico che chirurgico di patologie del sistema visivo e annessi, della correzione di vizi refrattivi, strabismo e motilità oculare, glaucomi e malattie neurologiche legate sempre alla vista, sia nell’età infantile che adulta. Si definisce anche OFTALMOLOGO e conosce qual è l’impatto dei diversi farmaci assunti sul sistema visivo e gli effetti collaterali che ne possono derivare. È la figura abilitata ad eseguire profilassi e diagnosi di malattie, redazione di referto medico e prescrizione su apposita ricetta medica oculistica delle lenti per occhiali, lenti a contatto, colliri e riabilitazione visiva.

ORTOTTISTA

Definito come professionista sanitario, braccio destro del medico oculista, laureato in ortottica e assistenza oftalmologica. Si occupa di riabilitazione visiva ed esecuzione di esami strumentali fondamentali nel corso della visita oculistica, fino all’assistenza del chirurgo oculista in sala operatoria. Non essendo un medico le diagnosi e le indicazioni farmacologiche non gli competono, ma collabora gomito a gomito con colui che ne tratta.

OPTOMETRISTA

È un professionista non-medico che ottiene tale qualifica dopo gli studi universitari di tre anni. È un esperto di rifrazione e conosce i meccanismi che strutturano la capacità visiva, intesa come focalizzazione e percezione di spazio e coordinamento tra i due occhi. Si occupa dell’analisi visiva, ne scopre i difetti, prescrive lenti per ogni tipo di ametropia e prismi. Svolge la sua attività nel campo dell’ottica fisiologica, individuando i parametri necessari per la scelta dello strumento più opportuno per consentire al paziente di ripristinare la normale capacità visiva. Non può in nessun caso prescrivere farmaci o emettere diagnosi.

OTTICO

Si diventa ottici dopo cinque anni di studio in un istituto professionale superiore o per chi avesse già conseguito il diploma frequentando un corso dalla durata biennale con abilitazione finale. L’ottico si occupa della progettazione, realizzazione e/o vendita al cliente finale di occhiali, lenti e lenti a contatto in base alle singole esigenze del cliente, definite dal medico oculista. L’ottico aiuta nella scelta della montatura, ne regola il telaio per adattarlo al meglio al viso del paziente. Non può però prescrivere terapie mediche o farmacologiche per le patologie oculari e non può eseguire visite oculistiche.

L’ottico, così come l’optometrista, ha una conoscenza approfondita dei materiali utilizzati per la produzione di montature e lenti, ed è in grado di suggerire con cognizione di causa la scelta migliore in relazione al disturbo visivo che si deve risolvere. Inoltre, nel corso degli anni e con il formarsi della sua esperienza è in grado di intervenire per riparare o rimettere in forma le montature che per cause esterne (piccoli incidenti) si rompono o si stortano. Conosce le caratteristiche fondamentali da prendere in considerazione per ogni singolo cliente quando bisogna scegliere la montatura e quando vengono montate le lenti, calibrando bene tutti i parametri.

specialisti della vista_ottico_oculista

Quindi, grazie all’oculista e all’ortottista si individua il problema e si comprende come risolverlo (interventi chirurgici e riabilitazione), dopodiché con l’ottico e l’optometrista, grazie alla loro abilità operativa, si torna finalmente a vederci bene. Le variabili che l’ottico e l’ortottista devono esaminare per realizzare un occhiale finito sono veramente tante e tutte molto importanti, tanto da non poter essere lasciate al caso o essere elaborate in maniera approssimativa.

Facciamo qualche esempio pratico

Un ruolo importante lo giocano le aste che devono appoggiare bene sulla testa. Bisogna considerarne la lunghezza perché se troppo lunghe possono rendere instabile la montatura e sporgere all’esterno, e se troppo corte le lenti assumeranno poi un’inclinazione non ottimale. È fondamentale considerare la piegatura della parte terminale per evitare pressioni elevate che creerebbero fastidi e/o dolore. Il terminale dovrà avvolgere il padiglione auricolare o la curvatura della testa. Così agendo, la montatura risulta stabile e confortevole. In caso contrario l’occhiale tenderà a scivolare creando una situazione di grande stress nel lungo periodo. L’ottico e l’optometrista questi parametri li conoscono e li sanno gestire molto bene, ma bisogna essere preparati per poter procedere con la modellazione della montatura.

Poi c’è da valutare anche il ponte o naso, che è la parte centrale del frontale e stabilisce l’appoggio nasale della montatura. Ogni persona a seconda dell’importanza e della forma del naso dovrà curare questo aspetto prediligendo una misura piuttosto che un’altra. Ci sono anche altri parametri come l’angolo pantoscopico o il grado di avvolgimento della montatura che servono a dare la giusta inclinazione all’occhiale in modo che le lenti correttive mantengano, nei confronti del bulbo oculare, una equa distanza e permetta alle stesse di agire uniformemente.

Consiglio.

Quante cose da tenere in considerazione!? Ecco perché suggeriamo sempre di acquistare occhiali e/o altri dispositivi visivi in negozi con personale altamente qualificato, dove trovate SEMPRE un professionista a vostra disposizione.

Noi consigliamo a tutti di acquistare in negozi specializzati, e non in catene low cost che ti offrono sconti, omaggi, 3×2, e promozioni senza scadenza. Perché spesso ciò che ti scontano è la qualità sia dei materiali che dei servizi, ma soprattutto ciò che non paghi è la mancanza di formazione nel personale che ti segue. Facciamo un esempio pratico: il tuo medico di fiducia ti invita ad eseguire degli esercizi posturali ben precisi per risolvere il dolore acuto che hai alla schiena. Ti fideresti se ti seguisse la/il receptionist della palestra che hai scelto? O cercheresti di farti seguire da un fisioterapista o un istruttore qualificato?

In conclusione, lo diciamo ancora una volta, affidiamoci soltanto a chi di occhiali e lenti se ne intende. Anche perché molto spesso anche all’interno di negozi altamente specializzati ci sono promozioni e offerte create su misura per il cliente, con la sicurezza in più di essere seguiti da una squadra di professionisti in grado, non soltanto di consigliare, ma anche di intervenire nel momento del bisogno.

Ora che tutto è più chiaro, siamo noi a scegliere da che parte stare per la salute dei nostri occhi.

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specialisti della vista_optometrista

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L’estate è arrivata, e con essa anche la voglia di vacanza e di relax. Ci sentiamo subito pronti per una nuova avventura al mare o in montagna, in piscina oppure al lago.

MA OCCHIO AGLI OCCHI!

Non perdiamo di vista (appunto😉) tutti i piccoli trucchi e rimedi per vivere la vacanza appieno e liberi da eventuali fastidi.

Come affrontato nei blog precedenti, spesso siamo abituati a proteggere la nostra pelle con creme o indossando indumenti appropriati, nascondiamo la testa sotto al cappellino e ci mettiamo in sicurezza durante le varie attività sportive utilizzando le adeguate attrezzature. Sempre più spesso indossiamo occhiali da sole per difenderci dai dannosi raggi UV. In questo blog vogliamo descrivere quelli che sono i piccoli inconvenienti legati agli occhi che si possono verificare mentre siamo in vacanza e che possono, nella maggior parte dei casi, risolversi con veloci accorgimenti e facili soluzioni alternative.

Pronti? Via! Ecco cosa mettere in valigia✈:

Ora siamo veramente pronti per goderci questa estate, al mare, in montagna, a casa o in piscina. Divertiamoci sempre in sicurezza! Buone Vacanze😉

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Abbiamo già parlato in due blog precedenti di quanto sia importante proteggere gli occhi dai raggi nocivi del sole. Fin da piccoli utilizzare un occhiale da sole con lenti certificate è l’arma migliore che abbiamo perché i nostri occhi non vengano danneggiati dai raggi del sole.

Ora però affrontiamo un altro argomento: i danni agli occhi provocati dall’esposizione ai raggi nocivi UV. Tutti sappiamo che una prolungata esposizione al sole porta sulla pelle danni immediatamente percepibili come scottature fastidiose, e nel lungo periodo macchie e invecchiamento cutaneo precoce (eh già, la pelle abbronzata è bella da sfoggiare, ma col tempo, la pelle che ha preso molto sole invecchia più velocemente, mostrando rughe più profonde). Per gli occhi questo discorso vale a metà.

I danni che si rischiano nella maggior parte dei casi non si manifestano subito in maniera evidente, bensì bisogna attendere anni prima di accorgersi del danno creato. Questo perché l’occhio non è in grado di riconoscere i raggi UV come dannosi e quindi non è in grado di attivare alcun meccanismo di difesa, mentre la pelle esposta ai raggi del sole si attiva abbronzandosi e scurendosi (aumento della produzione di melanina – questo meccanismo di difesa però NON è sufficiente da solo).

Comunque, è sempre necessario proteggere noi stessi dai raggi UV in quanto i danni che ne derivano sono ingenti e possono portare allo sviluppo di forme tumorali.

COME FUNZIONA L’OCCHIO NELLA TRASMISSIONE DEGLI IMPULSI

È importante capire come funzionano i nostri organi della vista per comprendere al meglio come averne la massima cura.

Le PALPEBRE proteggono da corpi esterni, dal vento e dalla luce e offrono la primissima protezione all’occhio stesso. La luce entra nell’occhio attraverso la CORNEA. Dopodiché i muscoli presenti nelle IRIDI, si attivano per permettere alla PUPILLA di aprirsi e chiudersi a seconda dell’intensità della luce. Si apre se la luce è poca o si restringe quando la luce si intensifica. Attraverso la pupilla la luce arriva al CRISTALLINO, che ha la funzione di mettere a fuoco le informazioni che riceve e di trasmettere il tutto alla RETINA. Su quest’ultima poi, i fotorecettori assorbono la luce trasmettendo impulsi al NERVO OTTICO che li veicola sino al CERVELLO, il quale trasforma questi impulsi in IMMAGINI.

Perché ciò avvenga correttamente tutti questi elementi devono, nel corso del tempo,  godere di buona salute.

efetti nocivi dei raggi UV per gli occhi, stileItaliano occhiali

QUALI SONO LE PATOLOGIE PRINCIPALI CAUSATE DAI RAGGI SOLARI

Una lunga esposizione ai raggi nocivi può portare in periodi più o meno brevi all’insorgenza di patologie più o meno invalidanti. Vediamo le più importanti e frequenti.

CONGIUNTIVITE: è una infiammazione della membrana trasparente che ricopre la parte bianca dell’occhio e la superficie interna delle palpebre. In questi casi i sintomi sono una forte lacrimazione, prurito, bruciore, arrossamento, sensazione di sabbiolina negli occhi e intolleranza verso le fonti di luce. Meno frequente ma altrettanto possibile per le palpebre rigonfiarsi ed avere piccole emorragie all’interno del bulbo oculare.

CATARATTA: perdita di trasparenza del cristallino con una riduzione progressiva del campo visivo e della capacità visiva generale. I principali sintomi sono annebbiamento della vista, difficoltà nel distinguere i colori, fatica a leggere, per poi ritrovare bruciore, e difficoltà di visione in condizioni di scarsa luminosità. Si interviene chirurgicamente solo quando si crea un problema serio alla vista.

RETINOPATIA SOLARE: di solito si verifica perché si guarda una eclissi solare con la protezione sbagliata. In questo caso le cellule della retina si deteriorano, portando alla riduzione della vista, alterazione dei colori e fotofobia (intolleranza alla luce). Curabile con antinfiammatori e colliri corticosteroidi.

MACULOPATIA DA SOLE: In questo caso viene colpita la MACULA, la zona più ricca di fotorecettori al centro della retina. A causa dell’esposizione al sole senza filtri adeguati si arriva ad una perdita parziale e permanente della capacità visiva centrale, provocando una sensazione di abbagliamento che si traduce in una macchia cieca centrale.

CHERATITE: colpisce la cornea, quindi la parte dell’occhio più esposta. Si formano delle piccole abrasioni che portano sensazione di sabbia negli occhi, dolore e sensibilità elevata alla luce. Può essere accompagnata da arrossamenti della congiuntiva e delle palpebre. Si cura con colliri antibiotico o corticosteroidi.

Queste patologie elencate, non sono solo attribuibili all’esposizione costante alla luce solare senza protezione, ma nascono (chi più o meno direttamente) dalla nostra noncuranza nei confronti della vista quando siamo all’aria aperta.

stile Italiano eyewear, occhiali da sole, protezione per tuoi occhi

TUTELA E PREVENZIONE SONO LE PAROLE CHIAVE

Che sia inverno o estate, che sia limpido il cielo o ricoperto di nuvole non importa: gli occhi vanno tutelati SEMPRE perché sono il primo strumento di valutazione sul mondo che ci circonda che abbiamo. Avere la vista danneggiata significa potenzialmente perdere molti stimoli e informazioni su tutto ciò che ci succede intorno, senza considerare la perdita seppur parziale di autonomia e sicurezza.

Ricordiamoci che stare al sole fa bene. Fa bene al fisico e fa bene alla mente, stimolando anche il sistema immunitario. Le precauzioni da prendere in considerazione sono veramente poche, e sono dunque fondamentali e da memorizzare:

  1. Indossare sempre gli occhiali da sole certificati e dotati di filtri anti UVA e UVB
  2. Indossare in caso, anche un cappellino con visiera per proteggersi maggiormente dal riverbero dei raggi del sole soprattutto in spiaggia, sulla neve e sui ghiacciai.
  3. Utilizzare lacrime artificiali per mantenere l’occhio umido, combattendo così la secchezza oculare.
  4. E se proprio non si può fare a meno di prendere il sole sul viso (ricordati sempre una crema solare protettiva almeno a SPF-30) l’utilizzo di occhialini di plastica a mascherina saranno una scelta altrettanto valida (quelli che si usano durante le lampade nei centri estetici)
  5. Una dieta ricca di vitamine e sali minerali per rafforzare la vista (ricordiamo tra tutte la vitamina E, la Zeaxantina e la Luteina). Leggi il nostro Blog: “Cibo per gli occhi”.

Ci sono molti aspetti della vita quotidiana che possiamo controllare e altri che invece possono sfuggire al nostro controllo. Quando si tratta di prevenzione è tutto nelle nostre mani. Nessuna scusa, solo fatti. Proteggi la tua vista e quella dei tuoi cari indossando solamente occhiali realizzati con materiali di alta qualità e lenti certificate, sempre. Leggi il nostro Blog “Lenti da sole, proteggiti con Stile!”

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