La scuola è ripartita e bambini e ragazzi stanno tornando ad una vita normale, tra la sveglia che suona sempre troppo presto e i compiti che sono tanti, le verifiche e le interrogazioni a sorpresa quando in verità si avrebbe solo voglia di godersi gli ultimi strascichi d’estate passando quanto più tempo possibile all’aria aperta sotto i delicati raggi del sole settembrino.
E diciamoci la verità, ci stiamo già dimenticando del lockdown più o meno forzato che ha imposto ai nostri figli di studiare seguendo lezioni on-line, chattando coi professori o coi compagni per un confronto ulteriore, a videochiamare gli amici del cuore per passare un po’ di tempo in compagnia. Ma non solo, quanti pomeriggi hanno passato davanti alla televisione come diversivo dalla noia. Senza contare le volte che li abbiamo sorpresi col cellulare in mano a messaggiare o sui social. Insomma, sempre davanti ad uno schermo!
La realtà di oggi vede questa situazione sempre più presente e rappresentativa del mondo che sarà, a prescindere da un eventuale nuovo momento di lockdown. I ragazzi a scuola studieranno sempre di più tramite pc e video conferenze, e l’invio di compiti, informazioni e altro avverrà sempre più tramite cellulare o tablet; quindi facciamo attenzione a questa nuova tendenza perché porterà con sé oltre ad aspetti positivi anche qualche nota negativa.
Infatti, passare molto tempo davanti ai dispositivi elettronici espone gli occhi dei ragazzi alla LUCE BLU, sia nel breve come nel lungo periodo, provocando avere effetti negativi sulla vista e sulla vita quotidiana dei giovani.
Un’ esposizione quotidiana prolungata alla LUCE BLU può causare:
Leggi il nostro articolo su questo argomento per saperne di più: “Vi presento la luce blu”.
È dunque buona regola, se non addirittura una nostra responsabilità, insegnare a coloro che più di noi passeranno tutta la vita a confrontarsi con questa LUCE BLU, come comportarsi.
Il concetto da ricordare è PREVENZIONE. Per esempio, cominciando dalle buone abitudini:
Questi ultimi sono strumenti ottici dotati di lenti neutre o correttive con un filtro speciale che blocca fino all’80% della luce blu dannosa e questo vale sia per quella solare che per quella emessa dai dispositivi elettronici. Alcune di queste lenti hanno una tinta leggermente giallognola, mentre altre sono praticamente trasparenti. Tendenzialmente si può affermare che più la lente è gialla e più è in grado di filtrare la LUCE BLU.
E come ogni volta consigliamo a tutti i nostri lettori, siano essi ottici o utente finale del prodotto di preferire l’acquisto dell’occhiale con lenti anti-luce blu solo presso i migliori negozi e di non cedere alla tentazione di acquistare dal miglior offerente on-line perché si rischia di ricevere un prodotto non conforme con quanto richiesto e non sicuro (che è la cosa peggiore).
Acquistare un paio di occhiali con filtro per la LUCE BLU, ricordiamoci, è un investimento che facciamo per la salute dei nostri figli al fine di preservare un dono prezioso per il loro benessere quotidiano, la vista. Ecco perché anche noi, che da anni puntiamo sulla qualità dei materiali e sulla serietà del servizio, abbiamo deciso di riservare una linea di lenti con filtro luce blu ZEISS da abbinare alle montature stileItaliano. Un prodotto autentico e certificato che garantisce la massima protezione.
Riflettiamo dunque sull’opportunità di regalare un giocattolo in meno oggi e di investire sull’occhiale giusto per la salute di domani.
Consulta il nostro blog e rimani sempre aggiornato sulle ultime novità!
Indossare la mascherina è un atto ormai quotidiano, e quante volte l’hai indossata controvoglia anche se la ritieni un ottimo aiuto? Quante volte avresti voluto toglierla per fare un bel respiro?
E quante volte ti si sono appannate le lenti degli occhiali che siano da vista o da sole senza darti tregua, magari mentre fai la spesa o mentre sei al lavoro o al bar con gli amici? Tante, lo sappiamo.
Ed è per questo che abbiamo deciso di stilare una lista di suggerimenti per evitarti lenti appannate e permetterti di vivere con maggiore serenità un momento delicato come questo causato dal COVID-19, ma utile anche per altre situazioni in cui la mascherina potrebbe essere richiesta.
Di seguito 10 consigli su come fare per poter vedere senza lenti appannate:
1. INDOSSA LA MASCHERINA DELLE GIUSTE DIMENSIONI. Già, non tutte le mascherine si adattano al tuo viso, fortunatamente con qualche tentativo troverai la mascherina migliore che ti permetterà di proteggerti. Ricorda che essa deve appoggiare sul naso e abbracciare bene il resto del viso. Una mascherina troppo grande per esempio consente un passaggio dell’aria verso l’alto finendo per appannare le lenti mentre una troppo piccola non avrebbe abbastanza tessuto per aderire alle guance.
2. LAVA I TUOI OCCHIALI CON ACQUA E SAPONE (sapone normale, anche quello per lavare i piatti va benissimo), asciugali con un panno, meglio se in microfibra in modo che non lasci pelucchi, questi ultimi in grado di attirare umidità sulle lenti. Il sapone lascia una patina protettiva che riduce la tensione superficiale non permettendo alle micro-gocce di condensazione di posarsi sulla superficie della lente. Questo trattamento dura all’incirca due ore.
3. APPLICA DELLA SCHIUMA DA BARBA. Applica un leggero strato di schiuma sulla parte interna delle lenti e rimuovilo con cura con un panno. Anche in questo caso si crea uno strato protettivo come sopra.
4. USA SPRAY O GEL ANTIAPPANNAMENTO. Non sono una novità, da tempo vengono utilizzati dagli sportivi come sciatori o nuotatori per evitare questo problema durante l’attività. Reperibile facilmente nei negozi di ottica, si applica direttamente sull’occhiale per avere l’effetto desiderato. La differenza tra i due è la seguente: il gel una volta applicato va risciacquato per eliminare il materiale in eccesso, con lo spray questo non è necessario.
5. PANNO ANTI-APPANNAMENTO. Molto simile a quelli sopra. Una combo perfetta, il panno in microfibra per una perfetta pulizia e il liquido sopra citato. Un metodo pratico da tenere sempre a portata di mano. Questo suggerimento offre un risultato di lunga durata. Attenzione però: sia per questa indicazione che per quella al punto 4 chiedi al tuo ottico di fiducia se questi liquidi sono compatibili con i rivestimenti sulle tue lenti.
6. ADATTA LA MASCHERINA AL TUO VISO. Trova quella migliore per te e poi modellala per una maggiore aderenza su naso e guance. Molte mascherine hanno un piccolo ferretto posto sulla parte superiore che appoggiandosi sul naso ne seguono esattamente la forma per un confort maggiore. Se la tua mascherina è fatta in casa puoi applicare un laccio di plastica con un filo di metallo interno (come quelli usati per chiudere i pacchetti del pane a cassetta, per esempio).
7. PROVA CON UN FAZZOLETTO DI CARTA posto tra il naso e la mascherina. Con questo accorgimento l’aria viene filtrata al fazzoletto e non arriva alle lenti evitando di appannarli. Alcuni lo usano anche inumidito con dell’acqua.
8. RIPIEGA IL LEMBO superiore della mascherina verso l’interno. Sembra un gesto di poco conto invece è un ottimo espediente per non permettere la risalta dell’aria e adattabile in qualsiasi momento senza necessitare di altri strumenti.
9. UTILIZZA DEL NASTRO ADESIVO. Tanti professionisti (medici per esempio) usano già questo espediente per mantenere la mascherina aderente al viso grazie all’uso di un nastro adesivo apposito che non crea irritazioni e si può acquistare in farmacia.
10. RESPIRA VERSO IL BASSO. Cosa significa? Quando espiri l’aria fallo tenendo il labbro superiore sopra il labbro inferiore in modo che tutto defluisca decisamente verso il basso, come se suonassi il flauto.
Indossare gli occhiali con la mascherina sarà più facile e creerà meno disagio. Ma soprattutto ricorda che hai una protezione in più rispetto a chi non li porta e per capire meglio perché ti invitiamo a leggere il nostro blog “Occhio al Coronavirus; consigli e i primi sintomi da non sottovalutare”.
Proprio oggi che stiamo andando verso la stagione fredda e vede il numero di contagi costante, vogliamo invitarti a rispettare quelle regole di base che ci permetteranno di uscire da questo momento prima e con minori implicazioni. Infatti, è quando pensiamo che tutto sia passato e cominciamo ad abbassare la guardia dicendo “Oggi la mascherina non la indosso” oppure “Non c’è più bisogno di disinfettarsi le mani o disinfettare le superfici in comune con gli altri” che rischiamo di più.
Tuteliamo noi stessi e prendiamoci cura di chi ci sta vicino, sempre e comunque.
Consulta il nostro blog e rimani sempre aggiornato sulle ultime novità!
È estate, il sole splende e stare all’aria aperta è sicuramente l’opzione più gettonata da tutti, adulti e bambini. E per farlo bisogna essere preparati. Cosa non deve mancare? Sicuramente l’occhiale da sole! Esso è importante per proteggere i nostri occhi dai raggi UVA, UVB, UVC i quali sono in grado di creare danni degenerativi e permanenti all’apparato visivo.
Al centro di questo articolo però vogliamo mettere proprio coloro che più di tutti corrono questo rischio: i bambini.
Passando tantissimo tempo all’aperto, giocando, divertendosi e facendo sport sono particolarmente esposti alla luce del sole e non tutti sanno che fino a 12 anni gli occhi del bambino sono più sensibili rispetto a quelli degli adulti.
Alcuni esperti affermano addirittura che il 50% dell’esposizione ai raggi UV avviene entro i primi 18 anni di vita (una percentuale altissima). Pensandoci bene, mettiamo la crema ai nostri bambini affinché non si scottino stando al sole, gli facciamo indossare il cappellino per non che si prendano una bella insolazione. Ma non sempre ci ricordiamo di proteggere anche i loro occhi con la stessa naturalezza. Indossare gli occhiali da sole fin da piccoli gioca un ruolo decisivo nella prevenzione di problemi alla vista in età adulta dovuti proprio all’esposizione prolungata ai raggi UV.
Ecco cosa fare dunque per ridurre al minimo i danni causati dai raggi UV fin dalla tenera età.
Il primo step è sempre e sicuramente quello di procedere con una visita oculistica accurata per escludere eventuali patologie visive che potrebbero poi peggiorare. (Lo spieghiamo nel nostro blog “Visita Oculistica completa: com’è?” ).
Una volta compresa la situazione potete procedere con l’acquisto dell’occhiale da sole per il vostro bambino.
Non importa il materiale della montatura, se decidete per il metallo o per l’acetato, ricordatevi sempre di coinvolgere anche loro nella scelta così da assicurarsi che si sentano a proprio agio. (leggi il nostro blog “Primo Occhiale da Bambino – Affrontiamolo insieme!”)
Vediamo quali sono le 6 caratteristiche principali che l’occhiale da sole per bambino deve avere:
1. Il ruolo fondamentale è giocato dalle lenti che devono proteggere dai raggi nocivi del sole. Verificate sempre che sia presente in maniera evidente l’indicatore di protezione che va da 1 a 4. Più è alto il fattore più è alta la protezione e più scure saranno le lenti. Per gli occhiali adatti all’uso quotidiano i fattori più indicati sono 2 e 3.
2. Colore delle lenti. Il livello di protezione contro i raggi UV non ha nulla a che fare con il colore delle lenti. Il vostro bambino potrà indossare la lente del colore che preferisce purché scuro, l’importante è che l’ottico certifichi la lente scelta come filtro al 100% dei raggi UV.
3. Scegliete delle lenti antigraffio. I bambini sono fortunatamente un tripudio di energia e vitalità quindi è possibile che giocando gli occhiali cadano, o vengano appoggiati in ogni dove con le lenti spesso rivolte verso il basso.
4. Ricordate che il bambino guarda il mondo dal basso verso l’alto quindi scegliamo insieme a lui una montatura con un campo visivo abbastanza ampio.
5. Acquistate solo occhiali dotati di “marchio CE” che garantisce il rispetto delle relative norme dell’Unione Europea e quindi una adeguata protezione dai raggi ultravioletti. Un semplice adesivo che decanta l’assorbimento al 100% delle radiazioni ultraviolette NON è sufficiente.
6. Un ultimo piccolo suggerimento è quello di dotare gli occhiali da sole del vostro bambino di un cordino “salva occhiale” che si lega alle estremità delle due aste e che ne evita la caduta, prevenendo danni o rotture.
Se il bambino non necessita di lenti correttive allora scegliete insieme la soluzione migliore tra quelle che il vostro ottico vi propone, sempre con un occhio di riguardo verso i materiali scelti di qualità con lenti certificate (la ns collezione da sole per esempio utilizzano solo lenti ZEISS certificate).
Se invece il bambino ha dei problemi di vista e quindi necessità di lenti correttive, avete due possibilità:
1. Acquistare due paia di occhiali, uno vista e uno vista-sole da scambiare ogni volta che si passa da un ambiente chiuso ad uno aperto oppure:
2. Acquistare un paio di lenti correttive fotocromatiche e cioè trasparenti se indossate in un luogo chiuso, e in grado di scurirsi automaticamente se colpite dalla luce del sole.
Affidatevi sempre a mani esperte che vi sappiano consigliare, non seguendo solo la moda del momento, ma anche per la forma del viso del bambino e soprattutto scegliete in base alle attività che svolge tra scuola, divertimento e sport così da indossare l’occhiale giusto. Gli occhiali da sole in grado di proteggere voi e i vostri bambini NON sono giocattoli, ma veri e propri strumenti ottici di protezione, perciò evitate di indossare occhiali acquistati sulle bancarelle o trovati nei giornali come gadget.
Un ultimo passaggio, non meno importante, riguarda la manutenzione degli occhiali così che possano durare più a lungo e non perdere le loro caratteristiche. Ecco qui i 3 consigli che valgono per qualsiasi tipo di montatura, per grandi e piccini.
1. Una buona abitudine e riporre gli occhiali nella loro custodia quando non utilizzati, per evitare graffi e perdita del filtro UV. Nel caso non fosse possibile, gli occhiali vanno appoggiati su una superficie sempre con le aste chiuse e rivolte verso il basso.
2. Gli occhiali vanno puliti regolarmente con acqua tiepida e un detergente delicato o con i prodotti appositi, asciugandoli con un panno morbido. Tenerli puliti evita che le lenti e la montatura si rovinino.
3. Se non usati, gli occhiali non devono essere mai esposti al caldo o al freddo intenso, perché per esempio il calore generato dal sole sul parabrezza dell’auto o sull’asciugamano in spiaggia potrebbe danneggiare, sia le lenti che la montatura, deformandola.
Ora che avete l’occhiale giusto per voi e per i più piccini non vi resta altro da fare che godervi questa estate all’insegna del divertimento e del bel tempo, soprattutto in completa sicurezza.
Consulta il nostro blog e rimani sempre aggiornato sulle ultime novità!
Siamo fieri di poter condividere con voi un bellissimo articolo pubblicato su una delle più lette riviste del settore: “L’Ottico”.
L’articolo parla della genesi del nostro brand stileItaliano eyewear e della sua fondatrice Patrycja Celer.
Vi invitiamo a visionarlo sul sito della rivista L’Ottico cliccando QUI oppure sfogliando QUI la rivista digitale a pagina 30 e 31.
Buona lettura!
In un’epoca in cui tutti corrono e sono di fretta, a volte capita d i non avere il tempo per potersi ben informare su cosa ci si deve aspettare quando si affronta una nuova esperienza. Per esempio, nel nostro settore, cosa ci si deve aspettare da un esame completo della vista?
Molte persone infatti non hanno idea da che cosa sia composto un esame della vista, forse perché non ne hanno mai affrontato uno, o forse perché non ne hanno mai effettuato uno completo. Un esame della vista totale può durare anche più di un’ora a seconda del numero di test da effettuare per definire la capacità e i limiti visivi del paziente. In un momento di emergenza come questo appena passato l’occhio gioca un ruolo molto delicato come già abbiamo affrontato nel nostro Blog: “Occhio al Corona virus: consigli e primi sintomi da non sottovalutare”, essendo uno tra i 3 principali accessi per batteri, virus e polveri varie. Quindi il nostro consiglio è quello di sottoporsi periodicamente ad una visita accurata per accertare lo stato di salute della vista e dello stesso organo visivo.
Per poter determinare con esattezza se si è affetti da qualche tipo di disturbo visivo vi sono diversi esami i quali aiutano a trovare la soluzione per risolvere o migliorare il problema. Ecco quindi la necessità di informarsi e informare sui diversi esami da eseguire in fase di visita oculistica. Sono molti e diversi. Noi ne citiamo alcuni, i più diffusi.
Questo test serve per definire la capacità dell’occhio nel rendere NITIDE le immagini che si guardano a diverse distanze e quindi con quale grado di definizione. Per lo svolgimento di questo esame viene utilizzato un diagramma con lettere e numeri disposte su diverse righe con caratteri di differente dimensione che valuta l’acuità visiva anche a più distanza.
Durante l’esame oculistico completo viene spesso effettuato questo test in grado di rivelare se il paziente ha problemi nella visione dei colori. Nello spettro del visibile distinguiamo 7 colori principali, ognuno con una determinata lunghezza d’onda: violetto, indaco, blu, verde, giallo, arancio, rosso. L’uomo è in grado di individuare per essi 150 tonalità differenti. Questo test è un insieme di tavole composte da immagini di piccoli cerchi di colore differente ma con la medesima luminosità. Durante il test il paziente deve riconoscere l’immagine (di solito sono numeri) contenuta su queste tavole e che risultano evidenti a chi possiede un normale senso cromatico ma difficili o impossibili da riconoscere per chi non vede bene i colori.
Tale esame consiste nel coprire fisicamente un occhio e chiedere al soggetto di fissare, con l’occhio scoperto, un oggetto ad una certa distanza in una prima valutazione e poi ad una distanza più ravvicinata in seconda valutazione. Lo scopo di questo esame è quello di valutare eventuali movimenti dell’occhio coperto nel momento in cui viene chiesto al paziente di togliere la copertura dallo stesso. Possiamo riscontrare 3 casi:
E’ molto importante per valutare il corretto funzionamento degli occhi in modo sincrono e determina la capacità degli occhi di seguire un oggetto in movimento. Il test dei movimenti oculari regolari utilizza un oggetto (di solito una luce) da seguire con lo sguardo mentre la testa rimane ferma. Il test dei movimenti oculari rapidi invece misura la vergenza e cioè la capacità dei due occhi di convergere verso il naso per la visualizzazione di un oggetto posto vicino e di divergere verso un oggetto situato più lontano.
Riconosce la percezione della profondità e la tridimensionalità degli oggetti. Normalmente il paziente indossa un comune paio di occhiali “3D” e deve riconoscere su delle tavole che rappresentano 4 cerchi quale tra di essi risulta essere più vicino.
Test (statico o dinamico) che misura il potere rifrattivo dell’occhio interpretando il riflesso della luce sulla retina per rilevare eventuali fallimenti di messa a fuoco. In una camera con poca luce viene chiesto al paziente di concentrarsi su un determinato oggetto a distanza. Nel contempo l’oculista attraverso una luce riflessa negli occhi valuterà il potere delle lenti necessarie per correggere la vista.
Questo test determina il livello di ipermetropia, astigmatismo e presbiopia. Inoltre permette al medico di definire la potenza dell’obiettivo finale per gli occhiali che si dovranno indossare. Al giorno d’oggi esistono anche altri test che permettono di determinare in minore tempo e automaticamente che tipo di lente sarà necessaria al paziente. Stiamo parlando di autorefrattometri e aberrometri che velocizzano il lavoro del medico e aiutano con quei pazienti che possono riscontrare delle difficoltà nello svolgimento del test di rifrazione (per esempio i bambini).
Serve per esaminare tutta la struttura dell’occhio, sia quelle anteriori come palpebre, cornea, congiuntiva e iride, sia quelle più interne come la retina e il nervo ottico grazie all’utilizzo di diverse lenti. Grazie a questo esame si possono individuare molte condizioni o malattie oculari quali cataratta, degenerazione maculare, ulcere corneali e retinopatia diabetica.
Questo esame determina la pressione oculare. Una modalità è la seguente: la testa del paziente viene stabilizzata e mentre egli fissa una luce all’interno della macchina si emetterà un piccolo soffio di aria sull’occhio esaminato (tonometro a soffio). In base alla resistenza dell’occhio allo sbuffo la macchina calcola la pressione oculare. Si può calcolare questo dato anche con il tonometro ad applanazione (con contatto diretto), il paziente in questo caso assume un collirio anestetico topico oppure con un tonometro a rimbalzo. Se la pressione intraoculare è troppo elevata le strutture interne dell’occhio si possono danneggiare portando addirittura alla cecità.
L’oculista si avvale di un collirio che dilata notevolmente le pupille del paziente per permettere una migliore visione della parte interna e posteriore dell’occhio che viene esaminato con uno strumento ottico apposito. Di solito questo esame permette di evidenziare diverse patologie tra cui maculopatie, patologie vascolari retiniche, distacco di vitreo, emorragia vitreale etc.
Serve per verificare l’eventuale presenza di punti ciechi nel campo visivo del paziente di solito presenti nella visuale periferica o laterale, che a volte sono conseguenza derivanti da ictus o tumore. Tale test prevede che il paziente fissi un punto centrale e segnali premendo un pulsante la presenza di stimoli luminosi generati dalla macchina nello spazio davanti a sè.
La salute dei nostri occhi è importantissima. Da sola la vista raccoglie più dell’80% degli stimoli derivanti dall’ambiente circostante e ci permette quindi di rilevare opportunità, ostacoli e pericoli. Mantenere la nostra capacità visiva perfetta ci aiuta a vivere meglio, ecco perché è importante eseguire regolarmente i controlli oculistici a partire proprio dalla tenera età e nella quotidianità è importante mantenere uno stile di vita sano e attivo, grazie anche ad una alimentazione bilanciata e ricca di vitamine (per una lettura spiritosa consigliamo il nostro blog “Cibo per gli occhi”).
Jean Paul Gaultier disse: “Apri gli occhi e trova la bellezza dove normalmente non ti aspetti”. Facciamolo tutti, facciamolo sempre.
Consulta il nostro blog e rimani sempre aggiornato sulle ultime novità!